Comunità S. Volto di Gesù
……… Torino ………
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Sede: Via Refrancore, 86/6 - 10151 Torino
I QUADERNI DELLA COMUNITA’: 02/ 2005
(pro - manoscritto ad uso interno della comunità)
__________________________________
“
L’IMPOSIZIONE DELLE MANI - I.D.M. ”
“ LA
PREGHIERA DI LODE - Spiritualità del R.n.S. ”
“ CHE
COSA E’ LA LECTIO DIVINA ”
“
L’EFFUSIONE DELLO SPIRITO SANTO ”
FONDAMENTI TEOLOGICI ( da un
insegnamento di P. Giuseppe Bentivegna)
- - - - - - - - - - - - - - - -
I.D.M.
L’
I.D.M. fa parte di quelle forme umane, rapporto umano universale (come
bacio, stretta di mano, inchino, abluzioni ecc.) che hanno acquistato
significati diversi quando sono state praticate come manifestazioni a
carattere religioso quindi anche nel mondo cristiano.
L’I.D.M. NEL LINGUAGGIO DELLA CHIESA
-
POGGIARE LE MANI
-
STENDERE LE MANI
-
IMPORRE LE MANI
L’I.D.M.
è stata sempre unita ad una preghiera per indicare lo scopo (tacita o
formulata).
L’I.D.M. NELL’ANTICO TESTAMENTO : 4 riti religiosi
- RITO
DI BENEDIZIONE - Gen. 48,14-20; Lv. 9,22
“……stese la mano destra e la pose sul capo di Efraim…… e la sua sinistra sul
capo di Manasse incrociando le braccia ……e li benedisse”.
- RITO
DI CONSACRAZIONE A DIO - Lv. 16,20-21; Nm. 8,12
I
leviti sono offerti al Signore.
Aronne
ed i suoi figli impongono le mani sulla testa del giovenco prima che venga
immolato.
-
RITO DI INVESTITURA O CONFERIMENTO DI POTERE
Nm.
27,18-20 Mosè conferisce autorità a Giosuè.
- RITO
DI GIURAMENTO - Dn. 13,34
Nel
giudizio di Susanna. “I due anziani si alzarono di mezzo al popolo e
posero le mani sulla sua testa”.
L’I.D.M. nel NUOVO TESTAMENTO
Gesù
imponeva spesso le mani per guarire
-“stese la mano, lo toccò e
gli disse: lo voglio sii guarito” CON IL LEBBROSO Mc. 1,41
- “Imponendo
su ciascuno le mani li guariva” Lc. 4,40
-
Nell’elenco dei segni per i credenti: “Imporranno le mani ai malati e
questi guariranno”. Mc. 16,18
-
Per benedire - con i bambini Mt. 19,13-15
Nelle prime comunità
“Molti miracoli e prodigi nel popolo si operavano per le mani degli
apostoli” At. 5,12
In
Samaria, Pietro e Giovanni fanno ricevere l’effusione dello Spirito Santo
ai neo battezzati.
“Allora imponevano loro le mani e quelli ricevevano lo Spirito Santo”
At 9,17
- RITO
DI ORDINAZIONE CONSACRAZIONE
- Ordinare i diaconi
At. 6,6
-
Consacrazione “Riservate per me………per l’opera alle quali li
ho chiamati” At. 13,2-3
- RITO
DI CONCILIAZIONE
“
impongano le mani su di lui con l’olio nel nome del Signore………e se hanno
commesso peccati gli saranno perdonati……… Gc. 5,14
L’I.D.M. NELLA VITA DELLA CHIESA
La
troviamo per scacciare i demoni.
- per
conferire l’esorcistato
- per
amministrare i sacramenti
-
nell’unzione degli infermi.
DOPO IL CONCILIO
L’imposizione delle mani è un gesto previsto sia nell’amministrazione dei
sacramenti - sia nella pratica delle benedizioni.
I riti
non sacramentali di maggior rilievo sono:
- gli
esorcismi
- le
benedizioni
- la
preghiera per le guarigioni.
Attualità pastorali dell’I.D.M
-
forma sacramentale - riservata ai Vescovi, ai Presbiteri, ai Diaconi.
-
forma benedizionale - gesto che va praticato secondo il rituale delle
benedizioni
dove i
laici sono invitati a praticare ed incoraggiati.
-
FORMA CARISMATICA
E’ un
gesto altrettanto evangelico che fa parte di realtà predisposte dal Signore
per la vita della sua Chiesa
Segno
che è messo sullo stesso piano del dono delle lingue, un segno creato da
Gesù per avvertire quelli che credono i conforti della Sua presenza.
E’ una
preghiera di intercessione.
Imporre le mani e stendere le mani per supplicare il Signore di far scendere
le sue misericordie.
Le sue
piaghe, infatti, da cui proviene ogni nostra guarigione, rimangono sempre
aperte e supplici in cielo al cospetto di Dio per intercedere in nostro
favore.
( Eb.
9,4 e seg.)
IL
CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA C.C.C
Ispirandosi agli insegnamenti di S.Paolo
(1°
Cor. 12,9,28,30) ammette che nelle comunità cristiane lo Spirito Santo dona
ad alcuni un carisma speciale di guarigione per manifestare la grazia del
Risorto.
Questo
carisma ovviamente, va praticato con l’I.D.M. come di norma facevano i primi
cristiani.
Si
offrono le mani a servizio del corpo sofferente del Signore, per manifestare
al mondo la virtù, la potenza e la tenerezza di Colui che si è impegnato a
restare con noi “tutti i giorni fino alla fine del mondo” Mt.
18,20
LA PREGHIERA DI LODE
“ SPIRITUALITA’ DEL
R.n.S. ”
LODATE IL
SIGNORE IN OGNI CIRCOSTANZA
1 - Senti la gioia del Signore
nella tua anima? O nel tuo spirito? Loda il Signore!
2 - Ti
senti vuoto, depresso? Loda il Signore! E’ il sacrificio di lode a Dio.
(Eb. 13,15)
3 - Sono tutti salvati i tuoi famigliari? Loda il
Signore! O ce né sono ancora alcuni che vagano nel peccato? Loda il
Signore! (At. 16,31)
4 - Non hai debiti? Loda il Signore! O sei
afflitto dai problemi finanziari? Loda il Signore! Dio stà supplendo a tutti
i tuoi bisogni. (Fil. 4,19)
5 -
Stai godendo buona salute? Loda il Signore! O stai avendo problemi di
salute? Loda il Signore!
La lode è il linguaggio della fede. Come hai creduto sia fatto. (Mt.8,13)
6 - Il tempo è bello? Loda il Signore! C’è brutto
tempo? Loda il Signore! Questo è il giorno fatto dal Signore, rallegriamoci
ed esultiamo in esso. (Sal. 118,24)
7- Hai dei veri amici che ti incoraggiano nei
momenti della prova! Rendiamo lode a Dio e prendiamo animo. (At. 28,15)
Stai forse avendo problemi con persone che ti fanno opposizione? Loda il
Signore!
Lodiamo sempre il Signore, perché sappiamo
che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio. (Rm. 8,28)
Non tralasciamo il piano di Dio, lodando il Signore soltanto per le cose che
noi classifichiamo come benedizioni. Il Suo ordine è “In ogni cosa
rendete grazie; questa è infatti la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di
voi” (1° Ts. 5,18)
LA LODE
La lode apre le porte del
cielo.
La
lode fa cessare i dubbi.
La
lode porta benedizioni.
La
lode lascia in eredità la pace più dolce.
La lode spezza le
catene.
La
lode mette in libertà i prigionieri.
La
lode alleggerisce ogni peso.
La lode è la chiave
maestra.
La
lode cambia le circostanze.
La
lode rende stabile il cuore, la lode diviene
perpetua.
La
lode è un arte sacra.
La
lode opera meraviglie.
La lode è il segreto della fede, e la fede è
indispensabile per ottenere la guarigione, e la vera fede, contiene
l’elemento vitale della lode.
La
lode porta la risposta di Dio.
La
lode è personale, nessun altro può sostituirsi a voi in questo eccellente
servizio.
I
peccatori non possono lodare il Signore, perché non hanno alcun rapporto
personale con Lui.
La
lode ci mette in armonia col cielo, il cielo sarà pieno di lode.
La vita di Alleluia, di lode, vi manterrà sulla
linea principale, dove lo Spirito Santo opera meraviglie soprannaturali.
Praticate il principio della lode, e la vostra
vita sarà gradita a Dio, e realizzerà i suoi scopi più alti e migliori.
Loda Dio per ciò che Egli è:
-
Dio è creatore.
-
Dio è buono.
-
Dio è giusto.
-
Dio è onnipotente.
-
Dio è misericordioso.
-
Dio è unico.
Cosa è la Lectio
Divina
La Bibbia è la Parola di Dio sempre
viva e nuova. La Lectio Divina è un modo tradizionale di pregare la Sacra
Scrittura così che la Parola di Dio possa penetrare i cuori ed essere in
grado di crescere in una relazione intima col Signore.
E’ un
modo molto semplice di pregare, sviluppato e praticato dai primi monaci.
Per
alcuni secoli leggere la Bibbia nella propria lingua fu quasi da scoraggiare
e questo condusse ad una diminuzione nella pratica della Lectio Divina.
Fortunatamente negli anni recenti, la Chiesa, ha riscoperto l’importanza
della Lectio Divina come un modo privilegiato per crescere nella relazione
con Gesù Cristo.
Attraverso la pratica individuale e comunitaria della Lectio Divina ci
disponiamo alla Parola di Dio in modo da poter guardare verso il mondo con
gli occhi di Dio e amare ciò che vediamo con il cuore di Dio.
La
frase latina “Lectio Divina” significa “lettura divina” e descrive il modo
di leggere la Sacra Scrittura: allontanarsi gradualmente dai propri schemi e
aprirsi a ciò che Dio vuole dirci. Nel secolo XII, un monaco Certosino,
chiamato Guido, descrisse le tappe più importanti della “lettura divina”.
La
pratica individuale o in gruppo della Lectio Divina può assumere diverse
forme ma la descrizione di Guido rimane sempre fondamentale.
Guido
scrisse che il primo gradino di questa forma di preghiera è la lectio
(lettura). E’ il momento nel quale leggiamo la Parola di Dio lentamente e
attentamente così che penetri dentro di noi.
Per
questa forma di preghiera può essere scelto un qualunque breve brano della
Sacra Scrittura.
Il
secondo gradino è la meditatio (meditazione).
Durante questa tappa si riflette e si riassume il testo biblico affinché
prendiamo da esso quello che Dio vuole darci.
Il
terzo gradino è oratio (preghiera), è il momento di lasciare e
permettere al nostro cuore di parlare con Dio.
La
nostra preghiera è ispirata dalla nostra riflessione sulla Parola di Dio.
L’ultima tappa della Lectio è la contemplatio (contemplazione), sulla
quale noi semplicemente riposiamo nella Parola di Dio e ascoltiamo, nel
livello più profondo del nostro essere, la voce di Dio che parla dentro di
noi.
Mentre
ascoltiamo, siamo gradualmente trasformati dal di dentro. Evidentemente,
questa trasformazione avrà un effetto profondo sul nostro comportamento e,
come viviamo, testimonia l’autenticità della nostra preghiera.
Dobbiamo mettere nella nostra vita quotidiana ciò che leggiamo nella Parola
di Dio.
Queste
tappe della Lectio Divina non sono regole fisse nel procedere ma
semplicemente orientamenti su come normalmente si sviluppa la preghiera.
Si
cerca una maggiore semplicità e disposizione ad ascoltare e non a parlare.
Gradualmente la parole della Sacra Scrittura incominciano a liberarsi e la
Parola si rivela davanti agli occhi del nostro cuore.
Il
tempo dedicato ad ogni tappa dipende se la Lectio Divina viene adoperata
individualmente o in gruppo.
Se il
metodo viene adoperato per la preghiera di gruppo, è evidente che sarà
necessaria una minima struttura.
Nella
preghiera in gruppo la Lectio Divina può permettere la discussione delle
implicazioni della Parola di Dio per la vita quotidiana ma non deve ridursi
a questo.
La
preghiera tende più verso il silenzio. Se il gruppo si sente portato più al
silenzio, allora si può dedicare più tempo alla contemplazione.
Per
molti secoli la pratica della Lectio Divina, come un modo di pregare la
Sacra Scrittura, è stato una fonte di crescita nella relazione con Cristo.
Nei
nostri giorni sono molti gli individui e i gruppi che stanno riscoprendola.
La
Parola di Dio è viva e attiva, e trasformerà ciascuno di noi se noi ci
apriamo a ricevere ciò che Dio vuole darci.
INSEGNAMENTO DI AUGUSTO PERASSO
CO - FONDATORE DELLA COMUNITA’ DEL
SANTO VOLTO DI GESU’.
L’EFFUSIONE DELLO SPIRITO
L’effusione dello Spirito, non
è un sacramento, l’effusione attualizza e, per così dire rinnova
l’iniziazione cristiana.
Il
rapporto fondamentale è però con il Sacramento del Battesimo.
Il
Battesimo è davvero un ricchissimo pacco dono, che abbiamo ricevuto al
momento della nostra nascita in Dio.
Nei
primi tempi della Chiesa, il Battesimo era un momento così potente e ricco
di grazia, e non c’era bisogno, normalmente, di una nuova effusione, come
quella che facciamo noi oggi.
Il
Battesimo veniva amministrato ad adulti che si convertivano dal paganesimo,
e che convenientemente istruiti, erano in grado di fare, in occasione del
Battesimo, un atto di fede e una scelta libera e matura.
Al
Battesimo si arrivava attraverso ad una vera propria conversione, per essi
il Battesimo era davvero un lavacro di rinnovamento personale, oltre che di
rigenerazione nello Spirito Santo. (Tito, 3,5)
La
condizione favorevole che permetteva al Battesimo, alle origini della
Chiesa, di operare con tanta potenza, era dunque questa: che
l’opera di Dio e l’opera dell’uomo si incontravano contemporaneamente,
c’era un sincronismo perfetto, avveniva come tra i due poli dell’energia
elettrica, il negativo dell’uomo, o meglio in questo caso, il nulla
dell’uomo, e il tutto di Dio, si toccano e si sprigiona la luce!
Ora
questo sincronismo si è rotto, la nostra condizione di battezzati è venuta
man mano a peggiorare, se è peggiorata per noi, tanto più per i nostri
figli.
L’ambiente infatti in cui il bambino cresce, non è tale ad aiutarlo a
sbocciare la fede.
Non lo
è spesso la famiglia, non lo è la scuola, e tanto meno la società in cui
viviamo.
Ma si
direbbe che Dio si è preoccupato, prima ancora della Chiesa, di questa
disfunzione, e ha suscitato, qua e là, nella Chiesa stessa, movimenti
tendenti a rinnovare negli adulti, l’iniziazione cristiana.
Il
Rinnovamento nello Spirito, è uno di questi, in esso, la grazia principale,
è senza dubbio legata alla preghiera di effusione dello Spirito, e a ciò che
la precede.
La sua
efficacia nel riattivare il Battesimo, consiste in questo: che finalmente
l’uomo reca la sua parte, che cioè faccia una scelta di fede, preparata nel
pentimento, nel perdono, nella conversione generale che permetta all’opera
di Dio di LIBERARSI, e di sprigionare tutta la sua forza, tutta la sua
potenza.
Il
Dono di Dio, il pacco dono viene finalmente slegato, e lo Spirito Santo si
espande come profumo sulla nostra vita cristiana.
Oggi
se vorremo, potremo sperimentare una nuova Pentecoste personale.
In che
consiste l’effusione e come agisce?
Nell’effusione c’è una parte segreta, misteriosa di Dio, ed è il Suo modo di
farsi presente, di agire, che è diverso per ognuno, perché Lui solo ci
conosce nell’intimo, e può agire valorizzando la nostra inconfondibile
personalità.
C’è
una parte palese della Comunità, che è uguale per tutti, e che costituisce
una specie di segno visibile.
Ed i
segni visibili della Comunità consistono soprattutto in tre cose: AMORE
FRATERNO, IMPOSIZIONI DELLE MANI, PREGHIERA.
Imposizioni delle mani - spesso non compresa è il gesto benedicente del
padre al proprio figlio, della madre che benedice i suoi bimbi è la mano del
fratello e dell’amico che nei momenti di prova si posa sulla tua spalla.
L’amore fraterno è segno e veicolo dello Spirito Santo.
Lo
Spirito Santo, che è amore trova nell’amore fraterno il suo ambiente
naturale, il suo segno per eccellenza.
AMORE
FRATERNO ed IMPOSIZIONI DELLE MANI possiamo definirlo così: E’ L’AMORE CHE
SI ESPRIME IN PREGHIERA.
E
tutti questi segni parlano di semplicità, e proprio in questo essi recano il
marchio delle azioni di Dio, perché le proprietà di Dio sono: SEMPLICITA’ e
POTENZA.
In
tutto questo una cosa è certa, e che dobbiamo metterci bene in mente, non
sono i fratelli che pregano su altri fratelli a conferire lo Spirito Santo,
ma invocano lo Spirito Santo sul fratello o sulla sorella.
Lo
Spirito Santo non può essere dato da nessun uomo, neppure dal Papa o dal
Vescovo, perché nessun uomo possiede in proprio lo Spirito Santo; solo Gesù
può dare in senso proprio lo Spirito Santo; gli altri non posseggono lo
Spirito Santo, ma piuttosto sono posseduti da Lui.
Se
l’effusione dello Spirito, non è un sacramento, è però un evento, un evento
spirituale, perché avviene nello Spirito, cioè l’interiore, che gli altri
possono benissimo non accorgersi di nulla.
Spirituale, soprattutto, perché opera dello Spirito.
Concludendo con questa semplice ed umile preghiera:
O
Signore, io posseggo lo Spirito Santo che ho ricevuto nel Battesimo -
Signore, ora desidero che lo Spirito Santo possegga me! AMEN