(pro - manoscritto ad uso interno della comunità)
Comunità S. Volto di Gesù
Sede: Via Refrancore, 86/6 - 10151 - Torino – Tel. 011 - 7395152
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Perché la gente cade sotto la potenza di Dio? ( Riposo nello Spirito )
Prefazione
In questi anni che segnano il passaggio tra il secondo e il terzo millennio, non sono pochi i servitori di Dio ed i credenti che rimangono perplessi e spaventati davanti alle manifestazioni spirituali del soprannaturale e sono molti i ministri spirituali che per timore, spengono sul nascere ogni possibile dono o carisma spirituale nella Chiesa (1°Tess.5,19).
Forse si ha troppa paura del demonio, in alcuni casi, in altri, si tende a negarne l’esistenza e con atteggiamenti del genere si finisce per fare il suo gioco. Non si tiene nemmeno più conto che il vero credente è protetto contro manifestazioni del maligno dal sangue che Gesù Cristo ha versato sulla croce per noi, e che, lo Spirito Santo abita in noi.
“Perché la gente cade sotto la potenza di Dio?”
Il Signore è sempre uguale: ieri; oggi; domani; sempre!
C’è una parola che dobbiamo tenere presente; è una Parola di Dio: l’eredità.
Bene, la nostra eredità è la Parola di Dio: “la Bibbia”.
E’ la Parola che mi salva; è la Parola che mi guida. Io ho ereditato il testamento “Vecchio e Nuovo”. E’ mio questo testamento. Io l’ho ereditato da Dio Padre. Lui me l’ha consegnato ed io l’ho ereditato.
Ecco allora, “questo mi basta.” Si Signore, mi basta il tuo testamento, “mi basti tu Signore”, “mi basti Tu”.
Lo voglio approfondire, lo voglio mangiare; ruminare.
Se questo è un testamento, le cose che Gesù faceva duemila anni fa, le fà anche adesso.
Se è così andiamo a vedere le cose che sono successe duemila anni fa.
“Dette queste cose, Gesù uscì con i suoi discepoli e andò di là dal torrente Chedron, dov'era un giardino, nel quale entrò con i suoi discepoli. Giuda, che lo tradiva, conosceva anche egli quel luogo, perché Gesù si era spesso riunito là con i suoi discepoli. Giuda dunque, presa la coorte e le guardie mandate dai capi dei sacerdoti e dai farisei, andò là con lanterne, torce e armi. Ma Gesù, ben sapendo tutto quello che stava per accadergli, uscì e chiese loro: «Chi cercate?» Gli risposero: «Gesù il Nazareno!» Gesù disse loro: «Io sono». Giuda, che lo tradiva, era anch'egli là con loro. Appena Gesù ebbe detto loro: «Io sono», indietreggiarono e caddero in terra.” Giovanni 18,1-6
La prima caduta:
Ecco la prima caduta della gente davanti a Gesù. Appena disse “sono Io” indietreggiarono e caddero a terra. Ecco, qui dobbiamo fermarci un momento.
Proviamo a pensare: “Gesù è qui, è presente in mezzo a noi ora, vivo e vero. A questo punto, se noi pensassimo a questo e indietreggiando cadessimo a terra, ci sarebbe qualcosa di straordinario? Se Lui dicesse “sono Io” e qualcuno di noi indietreggiasse e cadesse a terra sarebbe una novità? No, non sarebbe una novità. Dobbiamo tenere a mente che ogni volta che c’è Gesù sia che venga riconosciuto, sia che non venga riconosciuto (come nel passo del Vangelo) davanti alla Sua potenza si andrebbe lunghi e distesi per terra.
Noi crediamo in Lui; ecco perché non abbiamo bisogno di indietreggiare. Noi Gesù, lo portiamo nel cuore; Egli è in noi, ecco allora “sono Io” e i soldati caddero a terra, non per volontà naturale, ma per la presenza di Dio. E’ la Sua potenza che butta l’uomo a terra.
Allora, pieghiamo la nostra mente davanti a Gesù per dirgli: “Ti amo Gesù, ti amo con tutto il cuore, credo che Tu sei qui credo che Tu mi ami, credo che quel testamento è per me. Il tuo testamento è per me; per la vita dei miei figli; delle generazioni che verranno. Signore grazie. Alleluia.
Altro passo:
“Ed ecco si fece un gran terremoto; perché un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra e vi sedette sopra. Il suo aspetto era come di folgore e la sua veste bianca come neve. E, per lo spavento che ne ebbero, le guardie tremarono e rimasero come morte.”
Matteo 28,2-4
La seconda caduta:
Le guardie tremarono, caddero a terra tramortite. Davanti alla manifestazione di Dio, le guardie cadono tramortite per terra. Non si può fare altro davanti alla manifestazione di Dio, che cadere tramortiti per terra.
Loro erano dei non credenti, non avevano accettato Gesù come “Figlio di Dio”, per quello l’avevano crocifisso.
Loro avevano visto in Gesù l’uomo; solo l’uomo il quale si era professato figlio di Dio. Non avendolo essi accettato, non gli avevano creduto e l’avevano messo a morte proprio per quello. Ora, alla vista di quell’essere splendente di luce restano come folgorati. Non possono fare altro che cadere tramortiti davanti ad una manifestazione del genere.
Un uomo solo che come se nulla fosse fà rotolare una pietra enorme posta davanti a quel sepolcro con tanta fatica da parecchi uomini, certo è una cosa impensabile. Davanti a quelle vesti candide come la neve; al cospetto di Dio………all’uomo non resta che cadere tramortito.
Oggi, il Signore, non vuole forse fare le stesse cose davanti a questa massa di “cattolici” non credenti, che praticano l’occulto; che vivono come se Dio non esistesse pur essendo tutti battezzati; che vanno dai maghi spendendo cifre esagerate; che praticano sedute spiritiche; che sono in mano al demonio? Ma poveretti, non sono nemmeno responsabili delle loro azioni, come quelle guardie che erano state poste davanti al sepolcro: loro svolgevano un servizio; stavano compiendo il loro dovere; gli era stato comandato, erano pagati per svolgere quel compito.
Manifestazione di stupore:
“E Pietro prese a dire a Gesù: «Signore, è bene che stiamo qui; se vuoi, farò qui tre tende; una per te, una per Mosè e una per Elia». Mentre egli parlava ancora, una nuvola luminosa li coprì con la sua ombra, ed ecco una voce dalla nuvola che diceva: «Questo è il mio Figlio diletto, nel quale mi sono compiaciuto; ascoltatelo». I discepoli, udito ciò, caddero con la faccia a terra e furono presi da gran timore.” Matteo 17,4-6
La manifestazione di Dio a dei discepoli: essi, non caddero tramortiti; non caddero come morti, però, caddero per terra.
Caddero per terra e furono presi da grande timore.
Ancora una volta, davanti alla potenza di Dio all’uomo non resta che cadere. Cadere in adorazione profonda (proprio perché discepoli), cadere con grande stupore.
Il giorno che non ci stupiremo più delle meraviglie del Signore, stiamo già tornando indietro. Ogni giorno è un giorno nuovo; un giorno di vittoria dove io devo stupirmi.
Io, mi stupisco nel vedere delle anime, dei cuori, i quali mossi dallo Spirito Santo seguono una certa strada; una certa via; in un mondo come questo, dove tutti vanno altrove! Questa è la meraviglia del Signore. Questo è il vero motivo di stupore! E noi, davanti a tutto ciò, dovremmo buttarci per terra “con tremore e timore” davanti alla potenza di Dio.
Qui la manifestazione è diversa dalle altre; qui a stupire, a cadere con la faccia a terra sono i discepoli.
Essi in quel momento non sono ancora ripieni di Spirito Santo. Gesù, non è ancora morto, e lo Spirito Santo, non è ancora “stato donato”, ma erano discepoli: essi, nel loro cuore, avevano deciso di seguire “quel maestro”.
La terza caduta:
La manifestazione è diversa: essi, hanno già accettato Gesù nel loro cuore; l’hanno seguito; gli hanno creduto. Ecco perché il Vangelo dice “una nuvola li avvolse”. Una nuvola: è come se li avesse ovattati, impermeati. Così è anche per noi: una nuvola ci avvolge, ci mette al riparo, ci toglie dalle grinfie di satana.
Qui, una nuvola ci avvolge mettendoci al sicuro perché Gesù è qui ora in mezzo noi. Gesù ci difende dagli attacchi del maligno. Ci tiene al riparo dal mondo “una nuvola ci protegge”. Una nuvola ripiena del Suo amore per ciascuno di noi: ovattata, dentro la quale noi, possiamo solo amarci gli uni gli altri. Guai, se in qualche cuore ci fosse ancora anche solo un piccolo risentimento nei confronti di un fratello! Guai a noi, se ci fosse qualche piccolo malinteso non perdonato! Questa nuvola, potrebbe rigettarci fuori anche se siamo qui seduti. Perché dentro alla nuvola c’è posto solo per i discepoli di Gesù.
Qui, bisogna fermarsi un attimo : proviamo a pensare “ io, sono un discepolo di Gesù?” – Il discepolo di Gesù ha ricevuto il testamento; io ho il mio testamento il quale si può riassumere in un versetto : “ amatevi come io vi ho amati “
Allora sono anch’io sotto la nuvola ovattata; sono anch’io immerso nell’ovatta, al riparo dagli attacchi del mondo, sotto le ali del Signore che è qui in mezzo a noi, che mi dice : “figlio mio, oggi , io ti guarisco dalle tue ferite, io, entro nella tua vita e mi prendo cura di te, coraggio, comincia a mettere in pratica il tuo testamento; una parola per volta, una parola al giorno – La partenza era “ amatevi come io vi ho amati .“
Un passo dietro all’altro si fa la strada, oggi, noi siamo quei discepoli, siamo riuniti qui e in mezzo a noi, c’è Gesù, ecco, una nuvola ci avvolge con la sua ombra.
Ed ecco una voce che diceva “ questi è il mio Figlio prediletto nel quale mi sono compiaciuto, ascoltatelo! “ (Matteo 17,5-6)
All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Noi siamo quei discepoli, noi abbiamo deciso di seguire il Maestro. Ogni volta che ci incontriamo con in mano il testamento “la voce che si udì, è questa: “questi è il mio figlio prediletto ascoltatelo!”
Come faccio io ad ascoltarlo? Tenendo in mano e nel mio cuore il testamento del Maestro. Il Nuovo Testamento che io devo mettere in pratica, e questa voce di Dio mio Padre, è rivolta a me, a te, oggi, adesso, e ti dice: “ascoltalo”.
Ascolta quello che ti dice Gesù; figlio mio ascoltami.
Ascoltalo. Ascoltalo, si ripete all’infinito quello che Dio ha detto a Mosè: “Ascolta Israele, ascolta”.
Ascoltare in questo caso (termine biblico) non significa solo udire con le orecchie. Io potrei anche essere sordo umanamente, ma la Parola quando entra nel mio cuore, quando si fissa in me allora sì che l’ho ascoltata perché diventa parte della mia vita e io la metto in pratica.
La metto in pratica con tremore buttandomi anche per terra perché è Dio che parla. Il Dio di Abramo; il Dio di Isacco; il Dio di Giacobbe che ora parla a me.
Come comincia il Testamento? Come comincia il discorso di Dio? “Amatevi come Io vi ho amati” allora, a questo punto tutte le lettere pastorali di S. Paolo “via le liti – via le discordie – via gli inganni – via i desideri di prevalere sugli altri” tutte queste cose, sono superate perché “voglio amare”.
“Voglio” con un atto di volontà, amare come Gesù ben sapendo che non ne sono capace. Solo sotto l’azione dello Spirito Santo e ripetendo tanti atti di volontà tutti i giorni, io riesco a tenere a bada il mio io carnale, il mio uomo psichico, il quale, tende a portarmi ad una vita di rivalità, di malintesi, di sopraffazioni, credendomi sempre più importante degli altri.
E allora, ecco le due differenze:
per chi non crede, per chi non conosce Gesù, per coloro che iniziano il cammino in questo momento, potrebbero ritrovarsi all’improvviso lunghi e distesi per terra davanti a Dio. Davanti alla Sua potenza. Alla Sua gloria. L’uomo non può resistere in piedi, e và lungo e disteso per terra, come è avvenuto per le guardie al sepolcro – come è avvenuto nel Getsemani quando sono andati per prendere Gesù.
Vediamo il secondo momento del cadere a terra:
lo troviamo in Genesi quando il Signore vuole compiere un’operazione in te. Tu hai bisogno di essere operato spiritualmente, non hai bisogno di un medico umano, tu, hai bisogno di un medico divino: di Dio Padre stesso. Di quel Dio che ti conosce da sempre per cui tu sei eterno. Che ti ha pensato dall’eternità e che ti ha amato.
Cosa ha fatto Dio quando ha voluto dare una compagna ad Adamo? Adamo scese in un “torpore” (Genesi 2,21) un’anestesia come quella che fanno i medici per poterti operare. Ecco, il Signore fa lo stesso. Ti fa cadere in un torpore, quello che noi abitualmente chiamiamo: “riposo nello Spirito”.
Durante quel tempo, Lui guarisce, tocca, compie qualcosa all’interno della tua anima, in quell’anima che è come una scatoletta, che ha recepito tutta la tua storia, che è piena di malanni, di ferite per cui tu non hai il giusto equilibrio: spirito – anima – corpo, per cui il Signore vuole e deve compiere questa operazione nella sua bontà e misericordia.
Per alcuni basta un solo intervento, per altri sono necessari svariati interventi per portare a compimento l’opera.
Ecco perché ci sono fratelli e sorelle che, sovente, quando sono in preghiera, cadono nel “riposo nello Spirito”.
Allora, anche il “riposo nello Spirito” è diverso.
Abbiamo qui contemplato tre tipi di cadute; quindi, prendiamo coscienza che le cadute nella Parola di Dio sono tre:
Questo è un altro tipo di caduta per poter entrare nel regno di Dio.
La quarta caduta:
Come abbiamo visto poi, esiste ancora un quarto tipo di caduta che per l’appunto è: “il riposo nello Spirito” quel riposo che Dio Padre usa per compiere in noi le sue operazioni spirituali senza farci male. L’anestesia spirituale.
Questo, succedeva solo ai tempi di Gesù? O continua anche oggi. Sì, continua oggi come allora. Le cose di Dio sono eterne.
Ci sono poi, dei modi di agire di Dio che tengono conto della vita dell’uomo di questa epoca. Di questi ultimi cento anni.
In questi ultimi tempi con la sua intelligenza, l’uomo, ha fatto passi da gigante nelle scoperte, in tutti i campi ha ottenuto stupefacenti risultati, tanto che si rimane sgomenti davanti certe scoperte. Questo, cosa vuol dire? Vuol dire che l’uomo è figlio di Dio, figlio di Re. L’umanità tutta è figlia di Re perché ha ricevuto un’intelligenza che mettendola a frutto, è riuscito a carpire delle cose enormi, a metterle insieme.
Facciamo un esempio banale se vogliamo, ma efficace:
“prendiamo l’elettricità” esiste solo da cento anni?
L’elettricità esisteva sulla Terra sin dal tempo in cui Dio creò l’universo, ma l’uomo per migliaia di anni non ne ha avuto conoscenza. Successivamente venne scoperta, ma non si sapeva né come controllarla, né tanto meno come usarla. Per giungere a questo ci vollero molti anni di prove, studi e ricerche. Oggi godiamo dei benefici di quella scoperta; eppure questa potenza meravigliosa è sempre stata qui, a portata di mano, da sempre!
L’elettricità, è: la potenza di Dio nel mondo naturale. Egli è l’autore di ogni cosa buona presente nella natura. Lo Spirito Santo, è la potenza di Dio nel mondo spirituale.
Durante la fase di studio e di sperimentazione sulla potenza naturale di Dio: l’elettricità, chissà quante volte l’uomo è stato gettato a terra dalle scosse. Chissà quante volte è stato scaraventato lontano da quella potenza naturale sì, ma, invisibile alla vista. Nel mondo spirituale esiste la potenza soprannaturale di Dio che non è visibile né udibile; eppure, non è assolutamente inferiore all’elettricità.
E allora :
“Perché le persone cadono sotto la potenza di Dio?”
Ciò avviene quando il naturale, l’uomo, entra in contatto col soprannaturale: Dio.
La storia della Chiesa ci dice che in ogni grande manifestazione spirituale della potenza di Dio, l’uomo cade a terra. Anche l’apostolo Paolo, sulla via di Damasco venne scaraventato a terra da cavallo quando gli apparve la “grande luce”. Lui, non era credente, anzi, perseguitava Gesù e i suoi seguaci. Venne accecato dalla “grande luce”, e solo dopo la conversione del suo cuore, dopo che fu battezzato nello Spirito Santo, riacquistò la vista.
Ora tocca a noi recepire il messaggio della potenza di Dio e metterla in atto. Per giungere a ciò, c’è solo un modo, dire: io ci credo, io credo nella Sua potenza e la vedrò in atto perché il Signore si manifesta dove c’è la fede. Noi discepoli viviamo di fede. La “fiducia” che questa Parola realizza sempre.
E’ a questo punto che noi ci aspettiamo di poter vedere interi popoli; intere nazioni che sotto la potenza di Dio stramazzano per terra. Siccome non credono, cadono come la caduta nell’orto del Getsemani.
Noi crediamo, e allora sappiamo che come l’elettricità, la potenza di Dio è sempre esistita, ma i presupposti li abbiamo noi.
All’inizio del secolo scorso, per i movimenti Pentecostali l’inizio è stato questo: chi non credeva andava lungo e disteso per terra sotto la manifestazione della potenza di Dio. Anche oggi è lo stesso, Dio si manifesta come duemila anni fa, come cento anni fa.
Gesù nel Vangelo di Matteo (18,20) ci dice:
“Quando due o tre di voi si riuniscono nel mio nome, io sono in mezzo a voi”, quindi, se la gente cadeva a quel tempo per la presenza di Gesù, perché non dovrebbe cadere anche oggi? Lui è qui, è presente, vivo e vero in mezzo a noi oggi come ieri come duemila anni fa.
Inoltre a quei tempi, quando capitava che qualcuno cadeva nel “riposo nello Spirito”, il Signore operava in lui per delle ore intere, ci sono libri dove sono documentati dei “riposi nello Spirito” durati giorni interi e nessuno cercava di svegliarli. Giornate intere in cui lo Spirito di Dio lavorava dentro, operava.
A questo punto non avremo più bisogno di parole di conoscenza. Non serviranno più a nulla perché sarà Dio stesso ad intervenire, ad operare. Il nostro compito sarà solamente più quello di credere, di pregare, di avere fede.
La fede carismatica:
La fede carismatica ci porterà ad essere servi dei fratelli. Pregheremo per loro e con loro; li aiuteremo a rialzarsi; infonderemo loro coraggio.
Sì Signore, noi vogliamo credere che la tua Parola si realizza, per poter scacciare da noi la paura, per metterci al tuo servizio. Per non temere le bastonate, per non aver paura delle persecuzioni: perché la paura annulla la fede, e io voglio vivere di fede, di fiducia nella tua Parola.
Signore, ti chiedo il dono della fede carismatica per non indietreggiare più davanti a nulla, perché coi tuoi carismi noi vogliamo portarti a tutte le persone che conosciamo e che tu ci fai incontrare. Tu Signore hai detto che: “il giusto vivrà di fede” e noi ci crediamo. Donaci la fede carismatica per affrontare senza paure ogni situazione.
Signore, io voglio una permanente e potente unzione da Te che sei Santo. Voglio un fuoco divino che bruci nel mio cuore; voglio un potente intervento del Tuo sangue che mi lavi e mi purifichi da tutti i peccati. Voglio una forte fede nella Tua santificante Parola. Signore, voglio la pienezza del tuo Spirito in me.
Ora, credo che Tu puoi e vuoi battezzarmi con lo Spirito Santo e col fuoco. Aiutami, guarisci la mia incredulità. Confermami in una fede carismatica che sappia smuovere le montagne. Dammi il tuo dimorante Spirito che continuamente può diffondere amore nella mia anima.
Vieni Signore con questo Spirito benedetto.
Padre giusto, sono affamato, assetato della tua giustizia.
Manda in me lo Spirito della promessa a riempirmi, a santificarmi, a suggellarmi per il giorno dell’eterna redenzione.
Versa il tuo Spirito su di me, finché la fonte di acqua viva, sgorghi abbondantemente nella mia anima e io possa dire che tu vivi in me, e la mia vita è nascosta con Cristo in Te.
A Te, il primo e l’ultimo, mio principio e mia fine, mio Dio e mio tutto, sia la lode e la gloria nei secoli dei secoli amen.
Accenni sul “riposo nello Spirito”
dall’omelia di Padre Giuseppe Galliano missionario Sacro Cuore
Noi tutti conosciamo che nel Vecchio Testamento, Dio ha contratto un’alleanza con Abramo per la salvezza di Israele. La storia della salvezza, non ha inizio con la creazione del mondo, ma con questi interventi salvifici di Jahvé.
Abramo, si fida, crede nella Parola di Dio, per questo diventa Padre di tutti i credenti. Egli stipula un patto con Dio. Prepara la situazione secondo le usanze di quel tempo, poi, aspetta che Dio si rifaccia vivo e “cade in un torpore ” riposo nello Spirito Tardemà = una sospensione naturale delle attività sensibili. La stessa che ebbe Adamo quando Dio gli tolse una costola per la creazione di Eva. Un torpore però con una grande percezione della presenza di Dio. E’ il momento in cui Dio opera.
La persona che beneficia di questo dono, si abbandona completamente in Dio, e solo allora, Dio inizia ad operare.
Abramo, durante questo “riposo nello Spirito”, vede Dio che passa in mezzo all’alleanza ( vede i simboli del fuoco passare in mezzo agli animali squartati e preparati per l’alleanza ). Passa soltanto Dio. Abramo è presente, vede ma lui non può passare. Passa solo Dio, Egli sa che noi siamo deboli, infedeli, che non possiamo mantenere nessuna parola, ecco perché passa solo Lui in mezzo all’alleanza. Lui solo, mantiene sempre la Parola.
La “nuova alleanza”
Passando attraverso a Mosè sul monte Sinai, la “nuova ed eterna alleanza” nell’unico Agnello sacrificato Gesù Cristo Signore. È così che possiamo giungere alla trasfigurazione sul Tabor. Li, è radunata tutta la “vecchia e la nuova alleanza e i profeti” :difatti troviamo la presenza di Abramo, di Elia e di Gesù che discutono sulla sua dipartita da Gerusalemme.
Gesù, prima di affrontare il discorso della sua passione, ha un momento di comunione molto forte col Padre, al quale gli uomini non resistono, non sopportano quella potenza e cadono a terra.
Padre Santo,
avvicinami di più a Te e aprimi le orecchie perché possa udire quello che Tu hai da dire sul “riposo nello Spirito”.
Apri la mia mente e il mio spirito all’apprendimento, alla saggezza e al discernimento. Liberami da ogni paura ignota, se vi sono cattive disposizioni nella mia natura convertile in dolcezza.
Fammi sperimentare trasformazione e conversione nella mia crescita personale. Rimuovi da me qualsiasi dipendenza o vizio. Signore, ti prego, manda su di me una potente unzione del tuo Spirito. Toccami con la Tua pace profonda, riempimi del Tuo amore che guarisce.
Mandami con la Tua potenza ad aprire gli occhi dei ciechi e ha liberare i prigionieri, perché io possa rendere manifesti il Tuo amore e la Tua potenza nel mondo.
Fà che coloro per i quali io prego possano entrare in un’ esperienza del Tuo amore che trasformi loro la vita.
Grazie Padre celeste. Grazie Signore Gesù. Grazie Spirito Santo.
“Il Signore completerà per me l’opera sua……………” Salmo 137,8
SANTO VOLTO DI GESU’
Tel. e fax 011-7395152
Via Refrancore, 86/6 - presso “Centro della Divina Misericordia” - Torino
Venerdì ore 16 e sabato ore 15,30 incontro di preghiera e di guarigione.
Quarta domenica di ogni mese (da settembre a giugno) ore 9-12 preghiera di guarigione comunitaria delle ferite emozionali;
ore 14,30-18 culto a Gesù misericordioso, intercessione ed eucaristia.