I quaderni della Comunità n° 6/2008

Comunità S. Volto di Gesù

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L’ESCA DI SATANA

Il carattere dello Spirito Santo

La terapia del perdono nelle ferite interiori

Insegnamento di Padre Maurizio Napoli

 

Muzzano - Agosto 2008

 

 

 SPIRITO SANTO

La dottrina dello Spirito Santo occupa il primo posto, per importanza, fra le verità che riguardano l’opera della redenzione. Bisogna conoscere la persona e l’opera dello Spirito Santo perché senza la sua azione la Chiesa non sussisterebbe. Ad eccezione della seconda e terza lettera di Giovanni, ogni libro del nuovo testamento contiene un riferimento all’opera dello Spirito e ognuno dei quattro Vangeli contiene la promessa della sua effusione.

LA PERSONALITà DELLO SPIRITO SANTO

Lo Spirito Santo è spesso indicato con nomi che, più che a persona, si riferiscono a cose prive di personalità: l’alito che riempie; l’unzione che unge; il fuoco che illumina e riscalda; l’acqua che è sparsa; ecc.

Questi, però, sono solamente dei simboli usati per definire le sue opere, perché lo Spirito Santo è descritto anche in modo da non lasciar dubbi sulla sua personalità.

Quando parliamo di personalità, ricordiamo che essa presuppone:

vita,

coscienza di sé

raziocinio (intelligenza e volontà).

Egli possiede i caratteri propri della personalità:

mente (Rm 8,27),

volontà (distribuisce i doni - 1Cor 12,11),

sensibilità (Ef 4,30).

 

LO SPIRITO SANTO È UNA PERSONA

Lo Spirito Santo non è semplicemente un’energia o una potenza, ma è una persona.

a) HA UN NOME DI PERSONA

Paracletos = Consolatore, Avvocato, (uno che è accanto per aiutare, difensore "Gv 14,16-17").

I discepoli avevano mangiato il loro ultimo pasto con il Maestro. Erano tristi al pensiero della sua dipartita e si sentivano oppressi da un senso di debolezza e di insufficienza. Forse si chiedevano: Chi ci aiuterà quando egli se ne sarà andato? Chi ci ammaestrerà e ci guiderà? Chi ci starà accanto durante le nostre predicazioni? Come affronteremo l’ostilità del mondo?

Gesù, che conosceva i loro cuori, quieta gli animi dicendo: "Pregherò Il Padre, ed Egli vi darà un altro Consolatore, perché stia con voi per sempre" (Gv 14,16). La parola Consolatore (Paracletos in greco), letteralmente significa: persona chiamata al fianco di un’altra allo scopo di aiutarla in tutti i modi, particolarmente nei procedimenti legali. Negli antichi tribunali si usava che le parti si presentassero ai processi assistiti da uno o più di uno dei loro amici influenti, che erano chiamati in greco "Paracletes" e in latino "Advocati". Questi davano loro assistenza non per denaro ma per amore. Li consigliavano intorno a ciò che dovevano fare o dire; parlavano per loro; agivano per loro conto; facevano della causa la propria causa; stavano al fianco nel giudizio, nelle difficoltà e nei pericoli del momento.

b) SI PUò REAGIRE CONTRO DI LUI COME UNA PERSONA

Può essere contristato (Ef 4,30; Is 63,10);

Può essere bestemmiato (Ebr 10,29; Mt 12,31);

Si può mentire contro di Lui (At 5,3).

c) AGISCE COME UNA PERSONA

Gli sono ascritte attività personali: rivela (2Pt 1,21); contende (Gen 6,3); parla (Gv 16,13; Ap 2,7); insegna (Gv 14,26); testimonia (Gv 15,26; Ebr 10,15; Gal 4,6); guida (Rm 8,14); convince (Gv 16,8); ama (Rm15,30); ha volontà (1Cor 12,11); è intelligente (1Cor 2,11); intercede (Rm 8,26); comanda (At 16,6-7); distribuisce i doni (1Cor 12,11).

Forse alcuni hanno negato che lo Spirito abbia una personalità perché nella Bibbia non e detto che Egli abbia un corpo o una forma. La personalità e la corporeità vanno distinte: la personalità presuppone intelligenza, sensibilità e volontà e non richiede necessariamente un corpo.

LO SPIRITO SANTO E UNA PERSONA DIVINA

a) È chiamato Dio nel nuovo testamento (At 5,3-4)

b) Possiede gli attributi divini:

Attributi assoluti: Eternità (Eb 9,14); Onnipotenza (Sal 104,30; 1Pt 3,18); Onniscienza (1Cor 2,10-11); Spiritualità (Gv 4,24); Onnipresenza (Sal 139,7-10);

Attributi morali: Santità (At 5,3); Amore (Gal 5,22; Ebr 10,29); Fedeltà (Gv 16,13; 1Gv 5,6).

 

L’OPERA DELLO SPIRITO SANTO NELL’ANTICO TESTAMENTO

Nella parola di Dio esiste una rivelazione progressiva, graduale.

Il principio è: "Prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga" (Mc 4,28). Ciò è vero soprattutto per la dottrina dello Spirito Santo che nell’A. Testamento è poco rivelato (88 riferimenti), mentre la sua opera appare nella pienezza nel N. Testamento (276 riferimenti). Gli 88 riferimenti nell’A. Testamento riguardano l’opera personale dello Spirito Santo nella sua attività creatrice verso l’umanità. Tra l’A. e il N. Testamento, l’opera dello Spirito Santo non è cambiata.

ASSOCIATO COL PADRE E COL FIGLIO NELL’OPERA DELLA CREAZIONE

a) la creazione Dell’universo

Lo Spirito Santo è la terza Persona della Trinità; per la sua potenza l’universo è stato creato.

Egli aleggiava sulla superficie delle acque e partecipò alla gloria della creazione (Gen 1,2; Gb 26,13; Sal 33,6).

b) La creazione dell’uomo

Lo Spirito Santo creò l’uomo al presente lo sostiene (Gen 2,7; 1,26; Gb 33,4). L’esistenza dell’uomo è come la nota di un organo che dura finché il dito del Creatore è sul tasto. L’uomo deve il suo essere alle "Due mani di Dio", La Parola-Cristo (Gv 1,1-3) e lo Spirito, perché a questi furono indirizzate le parole: "Facciamo l’uomo".

La creazione è del Padre per il Figlio mediante lo Spirito Santo. Il Padre è la sorgente, il Figlio è il mezzo, lo Spirito Santo l’esecutore.

LA SUA ATTIVITà IN RELAZIONE ALL’UMANITà

Scendeva eccezionalmente sugli uomini (Nm 24,2).

Scendeva sugli uomini per una missione: Gedeone (Gd 6,34); Sansone (Gd 14,6-19); Davide (1Sam 16,13).

Scendeva anche sugli uomini non retti (Nm 24,2).

Il peccato lo allontanava (1Sam 16,14; Sal 51,11).

L’OPERA DELLO SPIRITO SANTO NELLA VITA DI NOSTRO SIGNORE GESÙ

Dal principio alla fine della sua vita terrena, Il Signore Gesù fu in intima relazione con lo Spirito Santo. Quest’unione è cosi intima che Paolo descrive Cristo come "uno Spirito vivificante": Ciò non significa che Cristo e lo Spirito, ma che Egli da lo Spirito. Lo Spirito Santo è menzionato nei vari momenti e aspetti della vita e del Ministerio di Cristo.

Fu concepito per virtù dello Spirito Santo (Lc 1,35; Mt 1,20)

Fu unto dallo Spirito Santo (Lc 4,18).

Fu condotto dallo Spirito Santo (Lc 4,1)

Fu confermato dallo Spirito Santo (Gv 1,33;3,34).

Offrì se stesso per Lo Spirito Santo (Eb 9,34).

Risuscitò per Lo Spirito Santo (Romani 1,4;8,11).

I NOMI DELLO SPIRITO SANTO

a) Spirito Santo (esprime la sua natura). Lo Spirito è chiamato Santo perché è lo Spirito del Santo e perché la sua più grande opera è la Santificazione.

b) Spirito di Dio (Mt 12,28): esprime la sua divinità (attributi assoluti e morali). Gli sono ascritti attributi divini.

c) Spirito di Cristo (Rm 8,9): Spirito di Dio e Spirito di Cristo Sono la stessa cosa viene nel nome di Cristo (Gv 14,26); Glorifica Cristo (Gv 16,14). Non vi è distinzione tra Spirito di Dio, lo Spirito di Cristo e lo Spirito Santo. Vi e un solo Spirito Santo, come vi sono un solo Dio e un solo Figlio, ma quell’unico Spirito ha molti nomi che definiscono i suoi vari ministeri.

d) Consolatore (esprime il suo ministero)

e) Spirito Santo della promessa (esprime il suo piano At 2,23). Lo Spirito Santo è cosi chiamato perché la sua grazia e la sua potenza sono fra le maggiori benedizioni promesse nell’A. Testamento (Ez 36,27; Gio 2,28). Gesù disse "Ecco io mando su voi quello che il Padre ha promesso" (Lc 24,49; Gal 3,14).

f) Spirito della verità (esprime il suo programma di rivelazione). Egli rivela Cristo. Non reca una nuova o differente rivelazione, ma apre la mente degli uomini per mostrare loro il profondo significato della vita e delle parole di Cristo. Come il Figlio non parlava di se stesso, ma di quello che aveva ricevuto dal Padre, cosi lo Spirito non parla di sé, ma di ciò che ode nella vita intima della divinita.

g) Spirito della grazia (esprime l’opera verso i credenti, Eb 10,29; Zac 12,10

h) Spirito di vita (esprime la vita eterna che impartisce, Rm 8,2; Ap 11,11)

i) Spirito di adozione (Rm 8,15, esprime la partecipazione della natura divina al credente in Cristo). Quando una persona e salvata, non solo riceve il nome di figlio di Dio ed è adottata nella famiglia divina, ma riceve anche nell’anima la coscienza di essere partecipe della natura divina.

I SETTE SPIRITI DI DIO:

Sono soltanto una descrizione della qualità che lo Spirito Santo ha in sé (Is 11,2). Queste sette qualità ci parlano della perfezione del carattere dello Spirito Santo.

1) Spirito di Dio,

2) Spirito di sapienza,

3) Spirito d’intelligenza,

4) Spirito di consiglio,

5) Spirito di forza,

6) Spirito di conoscenza,

7) Timor di Dio.

I SIMBOLI DELLO SPIRITO SANTO

Iddio ha scelto di illustrare con simboli ciò che altrimenti, a causa della povertà del linguaggio, non avremmo mai potuto conoscere. Per definire le azioni dello Spirito Santo, sono impiegati i seguenti simboli:

Olio (Eb 1,9). Forse l’olio e il simbolo più familiare e più comune.

Vento, soffio (Gv 3,8; At 2; Ez 37,7-10). Il vento simboleggia l’azione rigeneratrice dello Spirito ed indica la sua opera misteriosa, indipendente, penetrante, vivificante e purificatrice.

Colomba (Mt 3,16). La colomba come simbolo, parla di gentilezza, tenerezza, amabilità, innocenza, dolcezza, pace, purezza e pianezza.

Acqua (Gv 7,38,39; Ez 36,25-27;47,1). Lo Spirito è la fonte dell’acqua viva, la più pura, la migliore, perché Egli è un vero fiume di vita, che si spande nell’anima togliendo il fango del peccato.

La potenza dello Spirito fa, in senso spirituale, ciò che l’acqua fa materialmente. L’acqua rinfresca, toglie la sete e fa fruttare ciò che era sterile; lo Spirito purifica ciò che è macchiato e ripristina la purezza. L’acqua è un elemento indispensabile per la vita fisica; lo Spirito Santo è un elemento indispensabile per la vita spirituale.

Fuoco (at 2,3). Lo Spirito è paragonato al fuoco, perché esso riscalda, illumina, si propaga e purifica (Ger 20,9).

Suggello (Ef 4,30). Il sigillo o suggello indica il segno d’appartenenza, il concetto di: proprietà e sicurezza.

L’OPERA ATTUALE DELLO SPIRITO SANTO

Il periodo che intercorre tra la Resurrezione e l’Ascensione e il ritorno del Signore, è conosciuto come il tempo dello Spirito, il giorno o il periodo della Chiesa. In questo periodo il ministero dello Spirito Santo è triplice:

IN RELAZIONE AL SIGNORE GESU CRISTO

Lo rappresenta e fa le sue veci (Eb 9,24; Mt 18,20). Il Cristo glorificato è presente nella Chiesa e nei fedeli per lo Spirito Santo. Egli è venuto per rendere cristo reale nella nostra esperienza personale. Lo Spirito Santo rende possibile e reale l’onnipresenza di Cristo nel mondo, e la sua dimora nei fedeli.

Esegue il suo programma (Giovanni 14:12) compie le opere di Cristo.

Prepara la sua sposa (1Gv 3,2; Ap 19,7-9). Non esistono benedizioni dello Spirito Santo dove non ci sia la predicazione di Cristo, la sua opera, il calvario e la resurrezione.

IN RELAZIONE AI NON CONVERTITI

Verso coloro che non hanno ancora fatto l’esperienza della nuova nascita in Cristo:

Convince di peccatore (Gv 16,8-11). Non può esserci conversione senza questa convinzione ad opera dello Spirito Santo.

Separa il peccatore (li trae fuori da) (At 15,13-14),

Lo rigenera (Gv 3,3-7).

IN RELAZIONE AL CONVERTITO

Cioè alla dimora stabile dello Spirito di Dio nell’individuo che ha accettato Cristo.

Egli rigenera: Gv 3,3-16 è il passo principe, dove Gesù spiega la rigenerazione.

Quest’opera è presentata come il suggello d’appartenenza (Ef 4,30), o come la caparra o il pegno (Efesini 1:14), ma anche come il soffio di vita (Gv 14,17.20.22). Come Dio creando Adamo, alitò nelle sue narici ed Egli divenne anima vivente (Gen 2,7), così fece Cristo risorto (Gv 20,22) alitando sui suoi discepoli, e quell’alito divino produsse in loro vita spirituale. Nel primo caso fu generazione, nel secondo rigenerazione.

Quali sono gli effetti della rigenerazione?

Cambia i gusti del credente (Rm 12,2).

Dà vittoria sulla carne (Rm 8,2-4).

Comunione con Dio (Ef 2,18).

Crea il carattere di Cristo (Gal 5,22-23).

Ispira la preghiera (Ef 6,18).

 

IL BATTESIMO E LA PIENEZZA DELLO SPIRITO SANTO (At 2,4)

A) IL BATTESIMO NELLO SPIRITO SANTO

Riguardo al convertito, a questo punto non si può fare a meno di parlare del Battesimo nello Spirito Santo.

Il significato del termine battesimo è: IMMERSIONE NELLO SPIRITO SANTO.

Esso è una promessa divina (Lc 24,49; At 1,8;2,33.38-39) che conferisce potenza e autorità dello Spirito Santo che riveste il credente (At 1,8) donandogli energia spirituale.

Ha uno scopo ben preciso che comporta un miglioramento:

- potenzia per la testimonianza (At 1,8);

- potenzia per una più intima comunione con Dio (Rm 8,26);

- potenzia per una vita di maggiore santità.

Quando e come si riceve? Certamente dopo l’esperienza della salvezza, quindi è successiva a quella della rigenerazione. Ciò è provato:

Dall’esperienza dei discepoli (Gv 20,22; At 2,4)

Dall’esperienza a Samaria (At 8,12.15-17).

Dall’esperienza di Efeso (At 19,2-7).

Dall’esperienza di Pietro (At 2,38).

Dall’esperienza di Paolo (At 9,17).

Per riceverlo è indispensabile un’attitudine corretta. Il primo gruppo che sperimentò la discesa dello Spirito, perseverava nella preghiera (At 1,14). Idealmente si dovrebbe ricevere questo battesimo di potenza immediatamente dopo la conversione, ma in pratica avvengono diverse circostanze che rendono necessaria l’attesa.

Il battesimo nello Spirito Santo è definito come un dono (At 10,45), come un regalo di Dio. Il credente può chiedere davanti al trono divino l’adempimento della promessa di Gesù: "Se voi dunque che siete malvagi, sapete dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste donerà lo Spirito Santo a coloro che glielo domandano!" (Lc 11,13).

La GLOSSOLALIA è uno dei segni dell’esperienza del battesimo nello Spirito Santo. Distinguiamo:

GLOSSOLALIA: parlare in lingue sconosciute a chi parla e ascolta;

XENOLALIA: parlare in lingue straniere sconosciute a chi parla, conosciute a chi ascolta; (At 2).

Il Nuovo Testamento rivela che il battesimo nello Spirito Santo è un’esperienza personale di cui è cosciente sia chi lo riceve, sia chi è presente alla sua manifestazione. Ciò è provato:

Nella pentecoste degli Apostoli (At 2,1-4).

Nella Pentecoste di Cornelio (At 10,44-47).

Nella Pentecoste di Efeso (At 19,1-6).

Nella promessa universale (At 2,39).

B) LA PIENEZZA DELLO SPIRITO SANTO

Nell’epistola agli Efesini, Paolo ci parla della pienezza dello Spirito Santo (Ef 3,19;5,18).

L’effetto del battesimo nello Spirito Santo è primariamente potenza per il servizio (At 1,8; Lc 24,49) e di conseguenza ne risulterà una vita spirituale attiva e ripiena dello Spirito Santo.

Il battesimo nello Spirito Santo è l’esperienza iniziale di questa pienezza che dovrà poi consistere in un continuo sviluppo delle facoltà spirituali del credente fino alla posizione ideale della pienezza dello Spirito Santo.

Per comprendere meglio la differenza tra battesimo e pienezza, basterà considerare i seguenti termini:

PLETHO: pienezza temporanea, questo verbo è usato quasi sempre per il battesimo nello Spirito Santo è precisamente nei seguenti versi biblici: At 2,4;4,8;4,31;9,17;13,9;5,17;19,29; ed anche in Mt 27,48; Lc 4,28; 5,7.

PLERO: pienezza permanente in: Lc 3,5;2,40; Gv 12,3; At 5,3-28;13,52; Ef 3,19;5,18.

Il battesimo nello Spirito Santo è una pienezza, un’esperienza di pienezza per il servizio e quindi deve essere mantenuta per essere usata (At 4,31). La pienezza dello Spirito Santo è una posizione di pienezza per la nostra vita interiore, che serve per edificare la vita spirituale, fino a raggiungere la totale sottomissione allo Spirito Santo.

CONCLUSIONE

L’ASCENSIONE DELLO SPIRITO SANTO

Ciò che è avvenuto per Cristo sarà anche per lo Spirito Santo. Dopo aver compiuto la sua missione, Egli ritornerà al cielo con il suo corpo che è la Chiesa.

L’opera peculiare dello Spirito è di "scegliere tra i pagani un popolo per consacrarlo al Suo nome" (At 15,14) e quando questo popolo sarà completo e "saranno entrate tutte le genti" (Rm 11,25) avrà luogo il rapimento (della Chiesa e dello Spirito).

Tuttavia ciò non vuole affermare che lo Spirito non sarà più nel mondo dopo che la Chiesa sarà rapita, perché lo Spirito Santo, come Dio è onnipresente.

 

 

La terapia del Perdono nelle Ferite Interiori

 

Ä Le ferite della vita.

La nostra anima presenta delle ferite causate da sofferenze e da vecchi rancori che nutriamo nei confronti di persone, qualche volta, anche vicino a noi e alla nostra esistenza.

Fino a quando non le risolviamo, queste ferite dell’anima rimangono aperte, anziché rimarginarsi, avendo sentimenti negativi di rabbia e frustrazione dannose per la nostra esistenza.

Spesso la reale causa della ferita è celata nel profondo della nostra anima e noi non la vediamo.

In questo modo tendiamo a incolpare gli altri di ciò che non va, anziché guardarci dentro e curare le antiche ferite.

Sono moltissime le persone che rimangono prigioniere del passato e delle offese non risolte.

Un modo per guarire la nostra vita è iniziare a guarire la nostra anima risolvendo gli antichi rancori che ancora ci tengono inconsapevolmente intrappolati.

Ä Vedere le ferite.

Il primo passo per liberarci dal passato è "vedere" le ferite dentro di noi.

Dobbiamo innanzitutto capire perché abbiamo avuto quelle esperienze di sofferenza, capirle, e comprendere quale insegnamento ne abbiamo tratto.

Ä Ringraziare.

Poi "ringraziamo" coloro che ci hanno permesso di crescere.

Lasciamoli andare, perdonandoli.

Mantenendo il rancore non facciamo che rimanere legati a queste sofferenze, tenendo legate anche quelle persone che ne sono coinvolte.

Quest’atteggiamento ci impedisce di vivere un’esistenza serena, anche se spesso ne siamo inconsapevoli.

Quando stiamo male, dovremmo imparare a perdonare chi ci ha fatto soffrire. Sembra strano e difficile, ma è l’unica medicina che può curare la nostra anima e renderci liberi e felici.

È il rimedio che porta in noi amore e pace. Dobbiamo imparare a sostituire l’odio con l’amore e la guerra con la pace, non esiste intervento migliore per sanare le ferite dell’anima.

Ä Non dimentichiamo il perdono a noi stessi.

Viviamo in una società in cui il senso di colpa per ogni errore o disagio è la prima cosa che viene inculcata.

Il senso di colpa abbassa la nostra autostima e l’amore per se stessi, per questo è da aborrire.

Tormentarsi non serve. Per ogni decisione sbagliata che abbiamo preso nella vita, per ogni azione mal fatta, esiste una motivazione e un insegnamento da trarre e del quale dobbiamo essere grati.

Un vecchio proverbio citava cosi:

Se c’è rimedio perché ti arrabbi? E se non c’è rimedio perché ti arrabbi?

In effetti, possiamo sempre rimediare a delle scelte che riteniamo inadeguate.

Se invece riguardano cose passate dobbiamo solo lasciarle andare.

 

 

 

COMUNITA’

SANTO VOLTO DI GESU’

Tel. e fax 011-7395152

Via Refrancore, 86/6 - presso "Centro della

Divina Misericordia" - Torino

Venerdì ore 16 e sabato ore 15,30 incontro

di preghiera e di guarigione.

Quarta domenica di ogni mese (da settembre

a giugno) ore 9-12 preghiera di guarigione

comunitaria delle ferite emozionali; ore

14,30-18 culto a Gesù misericordioso,

intercessione ed eucaristia.