ASSOCIAZIONE S.VOLTO di
GESU’ – RnS
Centro Divina
Misericordia
Via Refrancore 86/6 –
TORINO
LA GUARIGIONE DIVINA
(Prima parte)
(Insegnamento n° 1 di
Angiolina Spato)
PREMESSA
Questo insegnamento fa
parte di una serie di incontri per la crescita spirituale, cammino che
comporta un cambiamento sostanziale di vita nel riconoscere Gesù quale
nostro Signore ed unico nostro pensiero in ogni istante.
Siamo innamorati di
Lui, per cui la nostra mente è rivolta sempre a Gesù e cerchiamo di
uniformarci alla sua vita.
Egli è il nostro
esempio e, se non notiamo un cambiamento in noi, significa che non abbiamo
rinunciato a certi comportamenti che non sono in linea con la Parola di Dio.
Poiché il mondo è in
mano a Satana, detti comportamenti ci distolgono dall’amore per il vero Dio
(Gc 4,4 Amare il mondo è odiare Dio).
A Dio dobbiamo
riservare il primo posto in obbedienza al suo comando: “Amerai il Signore
Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutte le forze” (Dt
6,5).
Il mondo distoglie la
nostra mente da un rapporto personale con Dio, e ci propina, in
sostituzione, altri dei ed altri modi di vivere, che realizzano
compiacimenti personali attraverso la psiche e la complicità di spiriti
vaganti nell’aria.
Spesso sono spiriti
religiosi, che passano attraverso l’occulto: gioco dei tarocchi, lettura
delle carte, evocazione degli spiriti dei morti e tutto il mondo della
superstizione.
Dal momento in cui
incontriamo Gesù è necessario rinunciare a queste pratiche, bruciando
oggetti e libri che le riguardano e cambiare mentalità; all’atto della
rinuncia di tutto ciò, gli spiriti maligni perdono il loro potere. Reiki,
yoga, meditazione trascendentale, con maestri di altre religioni, fanno
parte di un mondo da rifiutare per chi ha consegnato la vita a Cristo senza
riserve.
Non solo, ma se non
affermiamo con forza “Io rinuncio”, saremo usati da questi spiriti e verrà
così preclusa la guarigione divina.
Se siamo innamorati di
Gesù è naturale il desiderio di essere in comunicazione con Lui, cercando di
dialogare per conoscerLo sempre di più, con un dialogo continuo nel
quotidiano per mezzo della sua Parola (il Vangelo), un dialogo d’amore in
ogni situazione della vita.
Se noi viviamo così, lo
Spirito Santo dimorerà in noi e ci darà l’appoggio per vincere le tentazioni
e le provocazioni degli spiriti maligni, nonché difenderci dalle tendenze
psichiche al male che abbiamo ereditato quali figli di Adamo ed Eva.
Ecco alcuni esempi:
-
possono
disturbarci nel dialogo d’amore facendoci sentire in colpa
-
possono
ricordarci il nostro passato ed i nostri peccati con sensi di colpa
-
a chi è
caduto nel mondo dell’occulto, fanno sentire voci o sensazioni particolari
che, provocando pensieri fissi, toglieranno la pace.
La risposta a tutto ciò
è una sola:
“Sono salvato
dall’amore di Gesù. Il mio passato, per quanto pieno di peccati, è
nell’eterno di Dio che è Padre e perdona e cancella ogni trasgressione. Il
Sangue di Gesù mi ha già giustificato; i miei peccati, inchiodati sulla
croce non ci sono più. Vattene da me Satana perché io sono un figlio di
Dio”.
Ma chi è figlio di Dio?
Un operatore di pace! Allora, facendo ogni giorno il nostro esame di
coscienza, capiremo in che modo non siamo stati operatori di pace: preso
atto dello sbaglio, chiederemo perdono e faremo propositi per migliorarci.
Se amiamo Gesù,
cercheremo di uniformarci a quanto Egli ha operato nella sua vita riportata
nei Vangeli.
^^^^^^^^^^^^^ °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° ^^^^^^^^^^^^^^
Il preambolo era
necessario per entrare nell’argomento, tenendo presente che, come figli di
Dio in Gesù, siamo stati lavati con il suo Sangue ed abbiamo ricevuto il
dono della salvezza quale dono gratuito, perché salvati per grazia e non per
le opere buone (Gal 2,16).
Il peccato è entrato
nel mondo con la disobbedienza di Adamo ed Eva; la conseguenza del peccato è
la malattia e la morte. La morte è preceduta dalla sofferenza materiale,
fisica e psichica.
Ma se guardiamo a Gesù,
noi facciamo tesoro delle sue Parole che affermano:” Io sono la vita per
sempre”. (Gv 14,6)
Il periodo trascorso
sulla terra è il periodo di gestazione prima di rinascere per la vita
eterna.
La preghiera personale
è il mezzo per il combattimento contro il male e la malattia, sia verso noi
stessi , che verso gli altri.
Il primo combattimento
dei figli di Dio dobbiamo farlo noi, preparandoci alla prova: essere
criticati, vilipesi e, nel caso, anche martiri.
E’ la sofferenza del
figlio di Dio nel figlio Gesù.
La nostra
determinazione è quella di dichiarare che non ci voltiamo indietro: l’ieri
non c’è più.
Il combattimento è
contro la malattia, qualunque essa sia, e la lotta è la preghiera, colloquio
e richiesta di aiuto allo Spirito Santo, affinché ci faccia intuire le
cause.
Un figlio di Dio non si
precipita dal medico, ma chiede prima luce allo Spirito Santo; per questa
preghiera l’umiltà ne è la premessa.
Dice il Signore:
“Su chi volgerò lo
sguardo?
Sull’umile, su chi ha
lo spirito contrito, su chi teme la mia parola”.
(Is. 66,2)
Quindi, prudenza per
qualsiasi cosa e uso della Potenza di Dio.
La maggioranza del
nemico è formata da virus e batteri che sono nell’aria e ad essi dobbiamo
ordinare, nel nome di Gesù, di allontanarsi dal nostro corpo.
La prudenza porta anche
a scegliere l’alimentazione adatta e, per guarire il corpo, avremo costanza
di rinunciare a ciò che non fa bene; poiché la malattia è sempre male e
ricade anche su chi dovrà curare il malato; dobbiamo pensare anche al nostro
prossimo.
L’imprudenza ripetuta
può portare al vizio ed il vizio ai sette peccati capitali (peccati dello
spirito).
Lo Spirito Santo ci
convince di peccato e soltanto se noi chiediamo perdono e rinunciamo a
proseguire su questa strada, le conseguenze saranno abbattute. Viceversa,
poiché Dio nostro Padre corregge chi ama, avremo conseguenze dolorose
(malattie, incidenti, ecc.) che dovrebbero aiutarci a rinsavire ed a
detestare il peccato.
C’è qualche idolo che
vuole entrare in noi? In questo caso chiediamo ancora perdono, la guarigione
sarà più sollecita e capiremo che Dio ha permesso la correzione, per amore.
Alcune malattie che
colpiscono quasi sempre a metà della vita, possono essere dovute ad
ereditarietà, cioè il DNA è propenso alle malattie degli avi.
In questo caso è
importante perdonare le generazioni passate e comprendere che queste
malattie sono la nostra purificazione e spezzano le catene dell’ereditarietà
verso i nostri discendenti.
Se l’ereditarietà è
dovuta al peccato (es.: malattie dovute al sesso, Aids, ecc…) ricorriamo
sempre al perdono verso i nostri antenati, chiedendo a Dio di spezzare le
catene. A volte può essere necessaria la preghiera dei fratelli ed in alcuni
casi anche l’esorcismo.
Passiamo ora alle
malattie per un nostro peccato.
Anche se ci siamo
ravveduti e non siamo più caduti, il peccato – come conseguenza – lascia un
segno in noi e può produrre, in un secondo tempo, malattia.
Sempre valido lo stesso
procedimento: preghiera, perdono ed accettazione della purificazione
permessa da Dio.
Nella fede dobbiamo
maturare tre punti chiave:
1.
Dio può
tutto, a Lui nulla è impossibile (Mc 9, 21-23) “Signore guarisci la mia
incredulità!”. Qualsiasi malattia serve per maturare nella fede al fine
di poter affermare con forza: “Credo nella tua potenza, guariscimi”.
2.
Dio è sommo
bene, non può volere il male. Gesù è venuto a rivelarci il carattere di Dio,
nostro Padre, che ci ama e vuole soltanto il nostro bene.
3.
Dio ci
ascolta sempre. Egli ci esaudisce e noi siamo chiamati a ringraziarlo.
A questi punti chiave
si affiancano altrettanti combattimenti:
1.
1°
Combattimento. “Tutto posso in Colui che mi dà forza”. Preleviamo
dalla nostra conoscenza biblica i versetti arsenale che lo Spirito Santo ci
farà ricordare.
2.
2°
Combattimento. Dio vuole il mio bene più di me e il bene ultimo più
importante è la vita eterna con Lui. Per un figlio di Dio la morte non
esiste più, perché è stata sconfitta da Gesù; quindi non dobbiamo più
pensare alla morte, ma renderci conto che la nostra vita deve essere vissuta
come preparazione all’eternità e che tutto diventa esperienza dell’amore di
Dio, manifestazione, epifania. Sarà lo Spirito Santo che ci farà cogliere
gli aspetti dell’ amore e della comunione dei santi, già su questa terra,
per raccontare le sue meraviglie
3.
3°
Combattimento. Dio agisce sempre. Con questa certezza metteremo in pratica
la pazienza e aspetteremo la risposta facendo, nel frattempo, oggetto di
lode anche la malattia.
Prendete allora le armi
che Dio vi dà per combattere, nel giorno della lotta, le forze del male e
per sapere resistere fino alla fine. (Ef. 6,13)
Amen