I Quaderni della Comunità n° 3/2008

Comunità S. Volto di Gesù

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Sede: Via Refrancore, 86/6 - 10151 Torino

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(pro - manoscritto ad uso interno della comunità)

 

MINISTERO DI INTERCESSIONE

PER LE GUARIGIONI

DIO È LO STESSO, IERI, OGGI, IN ETERNO.

(Ebrei 13,8)

Chiariamo anzitutto la dicitura di questo ministero di intercessione, che non è per la "guarigione" ma per le "guarigioni".

L’uomo è trinitario: corpo, anima e spirito e le malattie possono riguardare una sola di queste parti o di tutto l’insieme.

Iniziamo con la meditazione della Parola di Dio in Marco 16,15-20:

"Andate per tutto il mondo, predicate il vangelo ad ogni creatura. Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato, ma chi non avrà creduto sarà condannato. E questi sono i segni che accompagneranno coloro che avranno creduto: nel nome mio scacceranno i demoni, parleranno in lingue nuove, prenderanno in mano i serpenti e se berranno veleno non ne avranno alcun male, imporranno le mani ai malati ed essi guariranno".

Dopo questo mandato i discepoli iniziarono la predicazione ed il Signore, che operava con loro, confermava la Parola.

La Parola di Dio è eterna e sempre attuale, quindi l’esortazione di Gesù non è solo per gli undici apostoli, ma per tutti noi.

Però: "siamo noi discepoli?"

Per essere Suoi discepoli, dobbiamo essere perdonati, lavati col Suo sangue e purificati e riempiti della grazia del suo Santo Spirito.

"Vi riconosceranno miei discepoli se vi amerete gli uni gli altri"

Soltanto con l’aiuto della potenza dello Spirito Santo potremo comportarci come Gesù, che è il nostro maestro.

Se noi siamo veramente impegnati in un cammino di fede che rinnova la nostra vita, certamente siamo pronti a realizzare il "ministero di intercessione per le guarigioni".

In che cosa consiste? Principalmente nella testimonianza personale come insegnamento, perché il discepolo è una persona, secondo il Cristo, che cammina sulla strada della santità. Anche se ci saranno delle cadute, avrà sempre la forza di chiedere perdono e di continuare a camminare.

Soltanto chi non riesce a liberarsi dai vizi non può ancora considerarsi discepolo: in questo caso con la preghiera mirata, fatta dai fratelli di fede, la rinuncia a tutti i vizi e l’imposizione delle mani otterrà la liberazione da ogni schiavitù e la possibilità di lavorare per il Signore.

Il ministero di intercessione per le guarigioni è un combattimento contro le forze del male; si combatte contro satana, perché la malattia non è dovuta a Dio: Egli non può volere il male, perché è Amore. La malattia e la morte sono entrate nel mondo a causa del peccato dell’umanità intera; di conseguenza, ogni generazione ha ereditato dalle precedenti generazioni ogni sorta di male; Dio permette il male e le malattie, perché si rifletta sulla nostra vita e ci si converta; lo scopo è quello di riconoscerci peccatori e bisognosi della sua Grazia.

È satana che vuole il male nel mondo e lo provoca, perché odia tutti coloro che amano Dio, ma chi desidera conversione e guarigione, cioè un timorato di Dio, avrà sempre l’aiuto del Signore.

Essere convertiti significa riconoscere che le promesse di Dio, scritte nella Bibbia, si realizzeranno; le promesse di Dio sono la roccia e la nostra fede deve essere convinta, senza tentennamenti. Non dobbiamo avere dubbi, il "ma" non esiste per un discepolo, la Parola è verità.

Questa è la fede e si realizzerà se noi non giudichiamo, non critichiamo e perdoniamo tutti, anche se ci costa molto.

Lavorando noi in questo ministero, il Signore affinerà i nostri sensi per aiutarci a capire il linguaggio dello Spirito Santo.

Un fratello che accoglie la chiamata a questo servizio pregherà soltanto per gli altri, perché sa che il Signore si prenderà cura di lui.

Nel pregare per gli altri come intercessore, ha però bisogno di altri fratelli. Abbiamo l’esempio di Mosè durante le battaglie contro i nemici: se abbassava le braccia vincevano i nemici, ma se le teneva alte le sorti della battaglia si capovolgevano. Da solo, però, non poteva ed ecco l’aiuto di Aronne e Cur che, sostenendo le braccia di Mosè, contribuirono alla vittoria (Esodo 17,12).

Seguendo questo esempio biblico, ogni équipe di intercessione è formata da almeno tre persone.

La preghiera viene guidata da chi è stato nominato responsabile del gruppo. Non pregare mai da solo, ma con tutta l’équipe. Noi sappiamo che le circostanze che portano alla richiesta di aiuto in preghiera sono preparate dal Signore; lo Spirito Santo, che vive in noi, ci indicherà il comportamento da seguire e come pregare. Esercitando la fede dobbiamo credere che Dio risponderà alla preghiera, perché la sua promessa non viene mai meno.

Ma quando? In che modo?

Leggiamo nell’Antico Testamento le parole di Dio: "I miei pensieri non sono i vostri pensieri, le mie vie non sono le vostre vie". Il tempo della risposta è di Dio; il vero credente mette tutta la sua fiducia nell’attesa certa. Chi dubita annulla il valore della preghiera; è il nostro nemico satana che ci tenta con il dubbio, ma Cristo ha vinto il mondo e il diavolo è sconfitto.

Quando viene richiesta una preghiera, diremo al fratello: "Parla al Signore ed esponi quanto hai nel cuore".

Da parte nostra, come équipe, pregheremo non solo per la guarigione, ma anche per la conversione del cuore.

Ricordando i passi del Vangelo sulla preghiera insistente e la parabola dell’amico importuno, l’équipe pregherà molte volte con insistenza, sempre la stessa équipe, la quale non avrà bisogno di ripetere le motivazioni già esposte, ma continuerà a presentare a Dio il fratello bisognoso e pregare in lingue.

Le malattie per le quali siamo chiamati alla intercessione possono essere di diversi tipi:

malattia fisica, malattia della psiche o psicosomatica, malattia dello spirito.

In qualsiasi caso la preghiera dei fratelli dell’équipe dà incoraggiamento al malato ed è importante ricordargli che senza perdono non c’è guarigione.

 

AUTOGUARIGIONE

L’autoguarigione si basa sul lavoro naturale degli anticorpi, cioè di cellule che spontaneamente accorrono nelle zone ammalate per ricostruire cellule sane. Lo vediamo nelle piccole ferite della pelle: dopo la disinfezione si nota, man mano, il regresso della ferita e la cicatrizzazione della pelle.

Gli anticorpi sono una vigile difesa per il nostro organismo.

Nell’antico Testamento Dio dice: "Servite il Signore Dio ed Egli toglierà le malattie davanti a voi" (Esodo 23,25) e in Esodo 15,26: "Io sono colui che ti guarisce".

 

Le cure e le attenzioni naturali per rimediare agli inconvenienti subìti (infortuni di varia natura), sono sollecitate dall’amore che Dio Padre ha per ciascuno di noi; a volte, può avvenire anche l’immediatezza della guarigione. Per esperienza personale e di alcuni fratelli si è "toccato con mano" che l’autoguarigione è preceduta, a livello personale, da un esame di coscienza che ci porta ad umiliarci sotto la potente mano di Dio.

Questo esame, ispirato dallo Spirito Santo che ha il compito di manifestare la nostra debolezza, può richiedere di considerare gli avvenimenti della propria vita sin dall’inizio della nostra infanzia; di ricordare fatti accaduti, esperienze positive o negative che ci portano a maturare considerazioni inedite per ottenere da Dio che è nostro Padre, da Gesù nostro salvatore, un intervento diretto: autoguarigioni, conversioni ed esperienze da testimoniare ai fratelli.

Testimonianza: Anni fa il nostro fratello Augusto, inavvertitamente, lasciò cadere un peso di ferro sopra il dito mignolo del piede, provocando una piccola frattura. Invece di andare in ospedale incominciò a massaggiare il dito, pregando in lingue e pian piano gli ossicini ripresero la loro posizione naturale. Anche se il livido rimase per parecchio tempo, il dito guarì istantaneamente.

Considerazione: essere più prudenti e meno frettolosi, affinché gli inconvenienti non debbano ripetersi.

 

FORMAZIONE E PREPARAZIONE DELL’ÉQUIPE DEL MINISTERO DI INTERCESSIONE PER LE GUARIGIONI

Nel ricordare la precedente meditazione di Marco 16,15-20 evidenziamo queste parole di Gesù: "Verranno dati dei segni". Questi non verranno certamente dati secondo la nostra richiesta, perché i passi biblici non sono da considerare una bacchetta magica; ma secondo la volontà di Dio.

Anche se l’équipe riceve in dono il carisma delle guarigioni, non ha certo il potere di comandare Dio.

Quanti fratelli formeranno l’équipe? Come già accennato, numericamente non meno di tre, che devono vivere cristianamente, secondo la promessa fatta a Dio durante la preghiera di effusione dello Spirito Santo: non invidiare, non giudicare, perdonare tutti, avere un cuore umile, che non si senta superiore agli altri.

È opportuno anche mantenere un clima di preghiera e di unione fraterna; sarà compito del responsabile convocare periodicamente l’équipe proprio a questo scopo: sarà una importante occasione per chiedere al Signore di essere "canali aperti alla sua grazia".

Come possiamo fare?

Un semplice esercizio può essere questo: insieme ci mettiamo davanti a Gesù, ci riconosciamo peccatori e invochiamo il prezioso sangue di nostro Signore perché ci lavi, ci purifichi e ci aiuti in questo cammino di servizio verso i fratelli ammalati.

Si prosegue con un canto appropriato e con la lettura di alcune frasi dette da Gesù: quelle che ci sembrano più adatte al momento.

Riprendiamo poi la preghiera: "Signore non hai mai rimandato nessuno di coloro che si sono rivolti a Te; il tuo cuore di compassione accoglieva tutti ed operava guarigioni. A Te tutto è possibile anche quando, per i medici, la malattia è irreversibile. Hai preso su di Te le infermità di tutta l’umanità e per le tue sante piaghe siamo stati guariti." (Mc. 8,17)

Anche il cuore di coloro che formeranno l’équipe dovrà diventare pieno di compassione, il cuore di Dio che vuole aiutare chi è nella sofferenza. Non soltanto con il cuore, ma anche con la mente verrà presentato il malato al Signore.

Abbiamo l’esempio nei Vangeli degli amici del paralitico che hanno scoperchiato il tetto pur di arrivare a Gesù; la loro fede determinata ha attivato la guarigione.

Con questa fede anche l’équipe intercederà per tutti coloro che chiederanno aiuto, perché è la fede di chi prega che conta davanti a Dio.

Come procedere con i malati?

Se non si conosce personalmente il malato non gli dobbiamo dire "Abbi fede", perché la fede deve essere esercitata da tutta l’équipe. Se invece il malato ha già fatto dei passi di fede, l’équipe pregherà perché abbia fiducia e ottimismo. Anche se non c’è un carisma profetico, ma unità nei fratelli desiderosi del bene per il malato, si può procedere alla preghiera di guarigione.

Le decisioni sono di Dio, lo sappiamo, ma se c’è un forte sentimento di carità, Dio stesso potrebbe dare una parola profetica, detta comunemente "parola di conoscenza".

Nella preghiera di guarigione la figura centrale è Gesù e dobbiamo conformarci a Lui e poiché Egli evangelizzava mentre guariva, anche l’équipe deve evangelizzare.

Chi salva è Gesù e noi, per quanto "canali aperti" non possiamo sapere perché alcuni sono guariti ed altri no.

COME IMPOSTARE LA PREGHIERA SUL FRATELLO MALATO.

Dalla lettera di Giacomo 5,14: "C’è qualcuno che è malato? Chiami gli anziani della Chiesa ed essi preghino per lui ungendolo d’olio nel nome del Signore: la preghiera della fede salverà il malato e il Signore lo ristabilirà. Se egli ha commesso dei peccati, gli saranno rimessi."

Prima di decidere l’impostazione, occorre esercitare il discernimento, usando mente e intelligenza.

Gesù ha detto in Gv. 13,15: "Vi ho dato l’esempio perché lo facciate anche voi".

È chiaro che dobbiamo conoscere a fondo il modo di procedere di Gesù, caso per caso: questa conoscenza aiuterà l’équipe al discernimento ed alla scelta del passo biblico più adatto alla situazione presentata; il passo scelto verrà letto ad alta voce dal responsabile, mentre il resto dell’équipe pregherà in lingue.

Come accennato all’inizio, le malattie sono dovute a molte cause e possiamo classificarle in quattro gruppi:

  1. Malattie fisiche: riguardano il corpo ed il discernimento è facile (es. la febbre della suocera di Pietro).

  2. Malattie della psiche o psicosomatiche: se non c’è un motivo specifico, possono essere le emozioni a provocare mal di testa, disturbi allo stomaco, etc. Per le ferite interiori, sempre provenienti dalle emozioni, la preghiera dell’équipe non è sufficiente; la guarigione è lenta e graduale e necessita di molti incontri di preghiera di guarigione, detta "delle emozioni o ferite dell’anima". Questi incontri vengono fatti dalla Comunità S.Volto di Gesù presso il Centro della Divina Misericordia.

  3. Malattie dello spirito: riflettono i sette vizi capitali. In questi casi il malato deve riporre fiducia nei fratelli che pregheranno per lui e rinunciare a questi vizi con un libero atto di volontà.Chi chiede preghiera deve essere sincero, anche nella sfera intima, ed esporre la sua situazione con chiarezza. Poiché nello spirito dell’uomo ha sede la coscienza sarà il malato stesso, assistito dall’équipe, che si rivolgerà a Dio chiedendo prima perdono, poi promettendo di convertirsi ed infine richiedendo la guarigione.

  4. Oppressione diabolica: al malato, che non ha ricevuto la preghiera di effusione dello Spirito Santo, verrà consigliata una buona confessione sacramentale.

Dopo la confessione l’équipe farà discernimento e la lettura del passo biblico più appropriato.

Segue il canto in lingue: non possono far parte di una équipe di intercessione per le guarigioni coloro che non pregano con la glossolalia o con il dono delle lingue.

Si termina con l’imposizione delle mani come atto d’amore: il responsabile appoggerà la mani sul capo del malato, il resto dell’équipe sulle spalle e si invocherà il prezioso sangue di Gesù ed il suo potente Nome, che annullerà qualsiasi eventuale ingerenza del maligno.

Anche se la guarigione non avviene, la promessa di Dio per la guarigione va accettata comunque per fede, fede teologale, perché se Dio permette la sofferenza è per uno scopo redentivo, oppure di maturazione spirituale o di testimonianza.

In Romani 8,28 Paolo ci insegna che "Tutto concorre al bene di coloro che amano Dio".

CONCLUSIONE

Il principio a cui attenerci per essere veri cristiani è l’osservanza del primo comandamento:

"Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente."

Questo comandamento, ricordato da Gesù nel Vangelo, ci dice di lasciare ogni cosa e di distaccarci dal mondo, perché altrimenti si rischia di non mettere in pratica ciò che raccomanda: "mettere Dio al primo posto nella nostra vita".

Affidandoci a Lui potremo esercitare la fede nell’attesa delle sue promesse; ma l’uomo non è capace di attendere, vuole realizzare subito il suo desiderio, pensando di riuscirci con le sue forze, oppure andando alla ricerca di persone che lo illudono.

Il cristiano invece vive per fede, pone la sua fiducia in Dio e mantiene salda la speranza che Dio agirà nella sua storia.

Chi va alla ricerca di soluzioni umane miracolistiche troverà sensitivi, spiriti religiosi o persone che hanno creduto nel mondo dell’occulto (gioco delle carte, pendolino, predizione del futuro, lettura della mano, ecc…); questi affermeranno di avere dei poteri con la Parola di Dio, ma sono soltanto falsi profeti.

A volte sono ciarlatani ed il danno che fanno è relativo, ma se sono veri sensitivi aiuteranno satana alla distruzione dell’uomo.

Sappiamo che, per fragilità umana, chiunque può cadere in questi tranelli; l’importante è accorgersi in tempo del pericolo e liberarsene, al più presto, radunando e distruggendo tutti gli oggetti ricevuti.

Fatta questa pulizia, ci si rivolge al Signore con cuore umiliato e contrito per fare l’atto di rinuncia al mondo dell’occulto in tutte le sue forme e confessando con sincerità il male fatto, perché con Dio non si può barare.

Oltre ai sensitivi ed agli spiriti religiosi, dobbiamo fare attenzione anche ai guru che possono essere anche nelle nostre file; la loro intenzione è quella di individuare e avvicinare gli ultimi arrivati nel gruppo per farne dei proseliti, manipolare la loro mente e portarli al demonio.

Essi sono veri strumenti di satana.

Chi vuole liberarsi dalla ereditarietà, dovrà fare un serio cammino spirituale, risalendo fino alla quarta generazione del suo albero genealogico e pregare man mano per tutti i parenti donando il proprio perdono nel nome di Gesù.

Altre rinunce: riguardano l’uso della droga, la consultazione dei medium, lo yoga, il gioco, la pranoterapia: tutti ostacoli per la vita spirituale.

Evitiamo anche di correre dietro alle madonne che piangono, alle statue che stillano sangue, alla ricerca del miracolismo, perché questo comportamento dimostra mancanza della vera fede. La scienza ha dimostrato che certe manifestazioni sono fenomeni dovuti alla psiche dell’uomo (mente): non certamente manifestazioni divine.

Ogni persona, caduta nel mondo dell’occulto, deve rinunciare a proseguire o frequentare persone che continuano su questa strada per non essere contaminati.

Gesù disse: "Convertitevi e credete al Vangelo".

Credere a Gesù significa, per fede, ricevere il dono della sua salvezza, che è avvenuta sulla croce donando la Sua vita per noi.

Solo il sangue di Gesù, il nome di Gesù, ha il potere di allontanare le forze del male, sia con atto di autoguarigione che con la preghiera dei fratelli, sia a livello comunitario che per mezzo dell’équipe del ministero di intercessione.

Il primo comandamento prosegue affermando: "Amerai il prossimo tuo come te stesso."

Molti non si amano affatto; i vizi, le cattive abitudini, l’emozionalismo, realizzano l’autodistruzione.

Come possiamo amare il nostro prossimo, se non ci amiamo affatto? Umiliarsi sotto la potente mano di Dio, rinunciare al male, invocare il sangue di Gesù, chiedere la presenza dello Spirito Santo, per ricevere il dono di Dio: l’amore.

Solo allora la nostra guarigione potrà realizzarsi totalmente per il nostro bene e per quanti avviciniamo nella nostra vita. Tutti i carismi finiranno, ma la carità – cioè l’amore di Dio – non avrà mai fine. (1° Cor. 13,8-10).

P.S. Spiriti religiosi:

Ogni uomo riceve l’impronta di Dio nel suo spirito e per inclinazione naturale cerca un Dio e la sua manifestazione. Certe pratiche di pietà, di comportamento, agiscono sulle emozioni, facendo nascere il sentimentalismo religioso, che non può essere messo in correlazione con la vera fede (vedi ricerca del miracolismo).

La vera fede pone la fiducia in Dio, che agisce nella storia personale dell’uomo in tempi e modi sconosciuti all’uomo.

SUPPORTO PER L’ÉQUIPE

Per comodità di consultazione nella scelta dei passi biblici riportiamo l’elenco delle guarigioni miracolose contenute nei Vangeli:

 

I MIRACOLI DI GESÙ.

L’acqua cambiata in vino. Giov. 2:1-11

Il fico seccato. Mat. 21:18-22

Gesù cammina sul mare. Mat. 14:22-33

Guarigioni di ciechi. Mat. 9:27-31; 20:29-34; Mar. 8:22-26; Giov. 9

Guarigione della donna dal flusso di sangue. Mat. 9:20-22

Guarigione della donna inferma da 18 anni. Luc. 13:10-17

Guarigione del fanciullo lunatico. Mat. 17:14-21

Guarigione del figlio di un ufficiale reale. Giov. 4:46-54

Guarigione della figlia della Cananea. Mat.15:21-28

Guarigione di un idropico. Luc. 14:1-6

Guarigione di indemoniati. Mat.8:28-34; Mar.1:21-27

Guarigioni di lebbrosi. Mat. 8:1-4; Luc. 17:11-19

Guarigione di Malco. Luc. 22:49-51; Giov. 18:10

Guarigione di un paralitico. Mat. 9:2-8

Guarigione del paralitico di Betesda. Giov. 5:1-16

Guarigione del servo del centurione. Mat. 8:5-13

Guarigione del sordomuto. Mar. 7:31-37

Guarigione della suocera di Pietro. Mat. 8:14-17

Guarigione dell’uomo dalla mano secca. Mat.12:9-13

Moltiplicazione dei pani. Mat.14:15-21; 15:32-39

Pesca miracolosa. Luc. 5:1-11; Giov. 21:4-8

Risurrezione del figlio della vedova di Nain. Luc. 7:11-16

Risurrezione della figlia di Jairo. Mat. 9:18,19,23-26

Risurrezione di Lazzaro. Giov. 11:1-46

Lo statère nella gola del pesce. Mat. 17:24-27

La tempesta acquetata. Mat. 8:23-27