La grazia è per tutti ma non tutti si avvicinano al Signore, non tutti aprono il loro cuore senza riserve.
Non avete mai notato che le preghiere di guarigione sembra che abbiamo più effetto sulle malattie fisiche che su quelle dell’anima? Perché entra in gioco la libertà dell’uomo, il libero arbitrio. Il Signore non fa nulla senza la nostra volontà, essa si deve mettere in sintonia con quella che è la volontà di Dio, solo allora avviene la guarigione. A differenza del nostro corpo che per quanto sia articolato, è semplice rispetto alla complessità della nostra anima.
Se siamo nati, sicuramente abbiamo ricevuto traumi nella nostra vita, difficoltà, disturbi, sofferenze o danni veri e propri, i colpi vengano incassati e determinano difficoltà in noi, piscologiche, emozionali, una persona può avere dieci lauree ma avere difficoltà emotive, che si traducono in difficoltà nei rapporti, di tutti i tipi, in famiglia, conoscenti, o in noi stessi, problematicità a rapportarci in noi stessi, e quindi risulta difficile amare il prossimo. È difficile dare ciò che non si ha…”Cercate di avere di voi stessi la giusta valutazione…” dice la parola di Dio. Imputiamo magari a Dio qualche responsabilità su come siamo, ma in realtà patiamo gli effetti negativi di circostanze passate. Nella nostra educazione errori piccoli o grandi li abbiamo ricevuti, perché non possiamo pretendere che siano stati perfetti anche i migliori genitori e poi c’è il resto del mondo, l’imperfezione di fondo derivante dal peccato originale, la natura geme e soffre… può scatenarsi, la valanga, lo tsunami, incidenti, malattie, che possono colpire non solo noi stessi ma anche le persone vicino a noi, magari possono morire. Nel tempo succedono situazioni che non riusciamo a rimettere a posto, perché non conosciamo le cause e anche se le conoscessimo non possiamo modificare le cose accadute, quindi per risposta abbiamo dipendenze affettive nei confronti degli amici, della famiglia, magari ci attacchiamo agli animali, compensiamo ciò che ci è stato tolto, è più che ragionevole, ma non se ne veniamo a capo, perché rimangono difficoltà relazionali.
L’Incontro dello spirito con la materia è l’anima, come dicevano gli antichi ebrei, mettere insieme cose spirituali e materiali ci poteva riuscire solo Dio. Il nostro pensiero non si può pesare, in base ad esso facciamo delle azioni.
In noi c’è una sorta di scatola nera come quella degli aerei che registra la nostra vita fin dai primi istanti dal concepimento, anche se crescendo non abbiamo consapevolezza di tutto. Gli psicanalisti quando fanno sdraiare la persona sul lettino, fanno riaffiorare traumi subiti, ricordi passati, alla cieca dragano il fondo dello stagno, e viene a galla di tutto, ma il risultato però è un intorbidimento dell’acqua, mentre il Signore sa cosa toccare, dove e come.
Predisponiamoci a ricevere la guarigione del Signore, guardando tre aspetti.
– Il primo è l’ACCETTAZIONE, di che cosa? Degli eventi accaduti spiacevoli, quelli ricevuti ingiustamente, danni gratis, senza che nessuno li abbia cercati, i tempi di recupero possono essere lunghi, ciò che conta è vedere perché? Ci sono persone che hanno sensibilità diverse, es. due fratelli ad uno la sgridata lo sconvolge, ad un altro, entra ed esce, non fa gli nulla. I traumi subiti non sono tutti della stessa entità, accettarli è una difficoltà grande, accettiamo il male ma non lo approviamo, soprattutto se si tratta di un torto ingiusto ci suscita un rifiuto totale, questo fa si che il risultato a valle dell’accaduto mantiene il trauma vivo e vegeto, “…questo non me la dovevano fare, proprio lui!”.
Gli eventi accaduti non possiamo cambiarli, Giovanni16,33 dice.. voi avrete tribolazioni nel mondo, ma io ho vinto il mondo, Gesù non ha approvato la croce ma l’ha accettata, Gesù aveva un equilibrio perfetto, sapeva che ci sarebbe stato un vantaggio per tutti. Il male non viene da Dio, dobbiamo accettare il male che ci capita, il nostro mondo non è ancora il Paradiso. Noi abbiamo un futuro assicurato di gloria. Il presente non lo possiamo vivere se non accettiamo le circostanze negative che accadono. Con la tua grazia Signore continuerò a vivere questa situazione. Tutto posso in colui che mi da la forza.
– Il secondo aspetto è la RESPONSABILITA’, che la si vede da grandi quando abbiamo il raziocinio. Es. separazione dei genitori, ad un bambino non fa bene e non la capisce, cerca di darsi una ragione, per incasellare ciò che succede, si colpevolizza di ciò che accade tra i suoi genitori, lui pensa di essere il problema. Questa visione egocentrica, sviluppa in età adulta delle storture, delle brutture. Può assumere un atteggiamento vittimistico da adulto, per tutto ciò che succede nel mondo. Da adulti, dobbiamo arrivare ad una capacità di giudizio equilibrato non più egocentrico, come il bambino ma vederle più dal di fuori, se no uno incolpa degli altri di tutto ciò che gli capita. Mi capita quella cosa e nessuno mi ha telefonato per sapere come sto ma devo vedere, io l’avrei fatto nella medesima situazione? Magari l’altro non poteva, non dobbiamo condannare senza appello.
– Il terzo aspetto è la PERSONALITA’, che persona voglio essere? Crescendo dobbiamo relazionarci al di fuori dei rapporti in famiglia, con i compagni, colleghi, è giusto che le relazioni siano di tanti tipi diversi, dobbiamo metterci il cuore, ed è inevitabile che si venga delusi prima o poi, mettendosi in gioco si viene colpiti. L’aspettativa genera delusione, se mi aspetto di ricevere, rimango delusa/o.. Gesù dice fate del bene a chi non può restituire.
Es. quella persona è stata male ed io la sostengo in quel periodo, se poi negli anni, i ruoli si invertono e dico ma quella persona non si è fatta viva come ho fatto io, e allora cosa faccio? Restituisco male con male, è umano ma non è divino. Ma tu che persona vuoi essere? Comprensiva, generosa, gioiosa, amorevole, misericordiosa, bene se ti piacerebbe essere così allora quella deve essere la tua misura nelle relazioni, non in base alle mancanze ricevute. Il Signore ti propone quello, ed è una misura di cielo, ed è questa che serve, Dio non ci ha ripagato secondo le nostre mancanze o peccati, là dove ha abbondato il peccato ha sovrabbondato la grazia.
Non permettiamo alla vita di inasprirci e incattivirci, noi vogliamo essere cristiani, ed esserlo comporta anche delle difficoltà ma abbiamo la grazia di Dio di affrontare le situazioni, perdonare settanta volte sette, e se non riesco a perdonare, Signore tu leggi nel mio cuore, vieni in me, dammi il tuo Santo Spirito e perdona quello che io da solo non riesco a perdonare, ti do il permesso e accetto tutto quello che è accaduto nella mia vita di spiacevole. Cercherò di essere equilibrato nei giudizi, cercherò di vedere una mia responsabilità nelle mie relazioni anche passate, cercherò di vedere le cose con equilibrio.
Guido Tomasi