Michea 5,6. Il resto di Giacobbe sarà, in mezzo a molti popoli, come rugiada mandata dal Signore e come pioggia che cade sull’erba, che non attende nulla dall’uomo e nulla spera dai figli dell’uomo.
Senza fede non possiamo piacere a Dio, a tutti è data una misura di fede, ne basta pochissima ma bisogna usarla, non deve essere corrotta o inquinata, ma come si fa a purificare questa fede? Con Fede, speranza e carità, le tre virtù teologali. Es. se prendiamo un treppiedi e ne togliamo uno, esso non sta in piedi.
Se anche avessi la fede da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, (AMORE) non sono nulla. 1 Corinzi 13,2.
Basta che ci sia una briciola dell’una e dell’altra è la speranza diventa la somma delle due, è la fiammella più piccola che riaccende le altre, è un dono di Dio, si dice è l’ultima a morire, come il desiderio di sopravvivenza, la speranza del bene, del miglioramento, e l’ha messa Dio in noi.
La carità si manifesta nella capacità di amare, ma se non ho il cuore libero, non desidero e non auspico il bene né per me né per gli altri, amare è desiderare il meglio per una persona, il meglio lo sa il Signore. Giovanni 13,34. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Il Signore non ci ha solo amato ma anche perdonato, ha perdonato Pietro e avrebbe perdonato anche Giuda perché è illimitata la misericordia di Dio ma bisogna accettarla, c’è la regola che se vengo perdonato a mia volta devo perdonare, se io ho bisogno di misericordia, a mia volta devo essere misericordioso. Vedi la parabola del condono del debito. Ma la persona che ha ricevuto il condono non ha avuto la stessa pietà con chi gli doveva restituire quel debito.
Dobbiamo perdonarci perché il Signore ci ha detto di amarci, se non perdoniamo non possiamo pretendere di essere perdonati.
Testimonianza. Corrie Tem Boom, sopravvissuta ai supplizi del campo di concentramento, a differenza della sorella che non ce la fece. Prima dell’occupazione nazista, insieme alla famiglia, diede rifugio a molti ebrei ma furono scoperti e internati. Terminata la guerra, sentì ancor di più la chiamata a predicare il Vangelo e il PERDONO, una sera in particolare, al termine della funzione le si avvicinò una persona, e riconobbe subito quell’aguzzino che imperversò sulla sorella fino ad ucciderla e non poté fare altro che perdonarlo, ciò che è impossibile agli uomini è possibile a Dio.
Tutti noi abbiamo da perdonare. La nostra parte di fatica e di sforzo dobbiamo farla, dobbiamo amare i nostri nemici, quando il nemico ti sta facendo del male, in qualche misura, soprattutto quando il nemico è presente, il Signore dice di pregare. Pregare per quella persona è come amarla, la preghiera la facciamo al Signore, e non desidera altro, noi eseguiamo il suo comandamento. Delle tecniche per aiutarci ci sono, visualizziamo in preghiera, la persona da perdonare e immaginiamo dietro di lui il Signore che dice io ti amo e amo anche lui, io sono venuto a salvare tutti nella gloria eterna, io ho pagato per te e per lui, queste sono miserie momentanee. Questa visualizzazione ci permette di pregare per quella persona. Facciamo una lista di persone da perdonare, Dio permette una guarigione per gradi sempre maggiore, volontà e decisione devono andare di comune accordo, poi il perdono è un processo che evolve, sulla base dell’apertura al Signore, alla preghiera, alla sua grazia, e la grazia entra sempre di più in noi per guarire sentimenti ed emozioni ferite. Tra anima e spirito arriva solo il Signore e porta guarigione completa.
E’ il Signore che guarisce, cura, benedice quelle persone che ci hanno fatto del male, visualizzarle è molto utile.
Testimonianza. Quel manicomio criminale, in cui tutti fuggivano, nessuno voleva lavorare lì dentro, tutti si davano per malati, venne un nuovo direttore sanitario e chiuso nel suo studio le cose cominciarono a cambiare, i pazzi furiosi diventavano più tranquilli e guarivano, in un anno si svuotò la clinica. Come mai? Si fece portare le cartelle cliniche dei pazienti e semplicemente pregava su di esse dicendo mi dispiace ti voglio bene. Noi tutti abbiamo delle capacità che ci dà il Signore.
Tutti noi abbiamo ricevuto ferite, non amati dai genitori, maltrattati, cose che influiscono nella salute interna, ma in tutti i casi il Signore può guarire. Non ci sono impossibiltà per il Signore. Non dobbiamo scoraggiarci e avere pazienza.
Non dare il perdono, decidere di non darlo, vuol dire decidersi per l’odio, tengo la porta aperta all’odio, io non voglio il bene di quelle persone, mi metto nelle tenebre, non mi apro alla grazia di Dio, cedo all’emozione negativa che ci può essere, ma la decisone per il male è pericolosa, perché siamo tentati a vendicarci. Occhio per occhio, dente per dente, ma questo non è il Vangelo, il male si vince con il bene, se no, non lo si vince, intanto il primo a soccombere sono io perché mi ammalo. Il Signore lascia liberi nella decisione tra il bene e il bene ma passare dal male al bene possono avvenire delle guarigioni miracolose e istantanee.
Tutto subito è del diavolo, bisogna avere pazienza.
Man mano che guariscono i ricordi, le emozioni, e i sentimenti diventiamo canali di amore per gli altri, più uno ha avuto guarigioni e più sarà di guarigione per gli altri.