V. Giovanni 14,15-16-17; Se mi amate, osserverete i miei comandamenti. Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché egli dimora presso di voi e sarà in voi.
V. Giovanni 15, 12; Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati.
Atti 6, 7-8; Intanto la parola di Dio si diffondeva e si moltiplicava grandemente il numero dei discepoli a Gerusalemme; anche un gran numero di sacerdoti aderiva alla fede. Stefano intanto, pieno di grazia e di fortezza, faceva grandi prodigi e miracoli tra il popolo.
Qual è il comandamento che ci ha dato Gesù? Amatevi gli uni gli altri come IO ho amato voi, quel “come” è importante, sapete cosa significa? Soffrire, per amare, si soffre, Gesù ha sofferto, è andato in croce, non è una passeggiata, non è un optional, non è se voglio, non è se amo chi mi è simpatico, non è questo, togliamocelo dalla testa, se mi amate osserverete i miei comandamenti.
Questo è un luogo di guarigione. Ogni comunità/gruppo che il Signore chiama a esistere, possiede qualche dono particolare, si chiama grazia profetica, la nostra comunità del Santo Volto ha lo scopo di evangelizzare, ma l’evangelizzazione si compie anche attraverso segni, prodigi e miracoli, e ormai sono 20 anni che viene esercitato un tipo particolare di guarigione dalle ferite emozionali che è stata definita la Clinica dell’Anima, ed è questo incontro mensile, la quarta domenica del mese.
Questo locale il Signore l’ha scelto lui, ce l’ha detto in tanti modi, da far trovare alcuni arredi sacri per l’uso di questa cappella, e poi ci sono stati diversi passi biblici che sono stati dati alla Comunità in occasione della ristrutturazione della sala.
1 Re 9,1-3; Quando Salomone ebbe terminato di costruire il tempio del Signore, la reggia e quanto aveva voluto attuare, il Signore apparve per la seconda volta a Salomone, come gli era apparso in Gàbaon. Il Signore gli disse: «Ho ascoltato la preghiera e la supplica che mi hai rivolto; ho santificato questa casa, che tu hai costruita perché io vi ponga il mio nome per sempre; i miei occhi e il mio cuore saranno rivolti verso di essa per sempre.
2 Cronache 7, 12-16; Il Signore apparve di notte a Salomone e gli disse: «Ho ascoltato la tua preghiera; mi sono scelto questo luogo come casa di sacrificio. Se chiuderò il cielo e non ci sarà più pioggia, se comanderò alle cavallette di divorare la campagna e se invierò la peste in mezzo al mio popolo, se il mio popolo, sul quale è stato invocato il mio nome, si umilierà, pregherà e ricercherà il mio volto, perdonerò il suo peccato e risanerò il suo paese. Ora i miei occhi sono aperti e i miei orecchi attenti alla preghiera fatta in questo luogo. Ora io mi sono scelto e ho santificato questo tempio perché la mia presenza vi resti sempre; e lì saranno sempre i miei occhi e il mio cuore.
Leggendo questi passi è per dirvi che il Signore ha una particolare benevolenza per questo luogo e poi c’è la preghiera che di per sé apporta guarigione e se comunitaria ne apporta di più, perché scatena una moltitudine di angeli, e qui ci sono altrettanti angeli oltre a noi. Quando chiediamo all’angelo custode di ispirarci, pensate che non ci ispiri una melodia per inneggiare a nostro Signore? E’ da lì che nasce il giubilo che non è scomposto, ma è una melodia vera e propria, perché ispirata dallo Spirito Santo e dai messaggeri di Dio che sono gli angeli.
Dio siede sulle lodi del suo popolo, già solo frequentare certi luoghi porta guarigione.
Una persona se è guarita torna in questo luogo per accompagnare qualcuno che ne ha bisogno. Mentre le guarigioni fisiche il Signore le può guarire istantaneamente, quelle emozionali sono più complesse perché mentre il nostro corpo lo è altrettanto, è comunque più semplice della nostra personalità formata dalla memoria, dal vissuto, dalle capacità di relazione, la personalità è infinitamente più complessa, ma Dio può guarire qualsiasi cosa, Dio può rifare l’universo addirittura, l’uomo è stato fatto ad immagine e somiglianza di Dio, questo è un fatto, e allora Dio lo rispetta, e quindi quando si tratta della guarigione emotiva, ossia di problemi legati alla nostra personalità, essi interferiscono con il nostro libero arbitrio. Es. è facile perdonare una gomitata sul tram ma ci sono cose ben più gravi, cose che chiedono da parte nostra una comprensione e anche una decisione che è solo nostra, non può prenderla il Signore, perché la parola di Dio dice in Matteo 18,18; che quello che scioglierete sulla terra, sarà sciolto nei cieli, ma quello che non scioglierete sulla terra non sarà sciolto nei cieli, nel senso che noi abbiamo la libertà decisionale tra il bene e il male anche in quel punto lì, ecco perché le guarigioni emozionali non sono uno schiocco di dita, perché deve esserci una maturazione da parte nostra per cui noi arriviamo al punto in cui non siamo solo convinti di accettare, chiedere e dare un perdono, non solo arriviamo a capirlo ma lo desideriamo, accondiscendiamo, lo vogliamo, a quel punto il Signore diventa libero nella sua azione ma non prima.
Le guarigioni emotive sono graduali e sono di tanti tipi.
Migliorare la salute spirituale, ecco perché si viene alla clinica dell’anima.
Noi abbiamo sensibilità che crescendo possono essere urtate in qualche maniera. Ci sono degli ostacoli alla guarigione emotiva, adesso ne tratteremo qualcuno dei più diffusi. Il primo è l’immagine che abbiamo di noi stessi. Gesù qui presente ti fa una domanda amichevolmente e amorevolmente, perché il Signore conosce tutto di te e molto più di te, e ti ama di amore eterno e ti chiede; “Tu, ti ami”? Sei contento di te? Gesù ha detto ama il prossimo tuo come te stesso, quel “come” illustra qual è il problema, perché se non amo me stesso non posso amare il prossimo. Ci sono alcuni che non fanno caso a ciò che dicono, e c’è chi ama il prossimo ma disprezza se stesso, è chiaro che lì c’è uno stato di insoddisfazione, di infelicità, di vario grado. Difficilmente la persona media ha una buona e perfetta immagine di se stessa, magari ha un’immagine sufficientemente accettabile e riesce a relazionarsi in modo normale però alle volte le cose non sono così perché ci sono dei motivi che hanno minato l’immagine che la persona ha di sé. Questo si verifica nei primi anni di vita, a partire dai genitori e man mano che uno esce dall’ambiente famigliare, ci sono i compagni, gli amici, o il clan dove devi essere accettato, es, se la moda è quella vestirsi con pantaloni stracciati, o tatuaggi, o piercing per essere apprezzati, ci si vestirà e ci si tatuerà in quel modo. Questo accade perché il cuore dell’uomo ha bisogno di essere apprezzato, stimato e quindi nella misura in cui queste cose non le ha ricevute in casa dai genitori, a scuola, dagli insegnanti, le ricercherà anche a costo di fare cose sbagliate. In realtà ciò che cerca è avere un’immagine positiva di se stesso. Basta guardare certe mode che c’è poca immagine di se stessi, c’è stato poco amore nella vita di molti, se ci fosse stato ragionerebbe diversamente.
Un bambino dovrebbe essere sicuro di essere amato a prescindere da tutto, i bambini per spronarli a scuola li si convince che se fanno bene il compito, se prendono il bel voto, se sono promossi, nella misura in cui hanno un risultato allora vengono premiati, amati, ma solo se riescono a fare quelle cose, se invece delude, non riesce, fallisce, nessun amore, questo è terribile, deleterio, se poi aggiungiamo che uno viene preso in giro, per far ridere gli altri, gli altri ridono ma tu piangi perché rimani ferito, i bambini/ ragazzi facendo così, sono impietosi. Ci sono già tutti i vizi capitali anche nei bambini. Delle volte, inconsapevolmente a scuola si può diventare lo zimbello, a quel punto l’immagine del bimbo va a rotoli.
Venire amato solo se riesco a fare quella cosa e in più mi sento insultare per il mio aspetto fisico perché sono magro, ciccione, basso, spilungone, alla fine crescendo si hanno delle fragilità e non si ha colpa se quell’immagine di se stesso/a non è positiva. Alcuni genitori uccidono se dicono sei nato per sbaglio, da te non verrà niente di buono, queste sono cose che ammazzano perché anche se vengono dette in momenti di rabbia, il bambino rimane ferito profondamente e poi ci sono altre cose, se uno ha fratelli/sorelle quasi al 100% di volte se gli si chiede se i genitori fanno preferenze tra loro e i fratelli, rispondono di si, questo esperimento è stato fatto da uno psicologo. L’immagine di se non è finita lì, perché crescendo l’immagine risente delle relazioni che si hanno con gli altri. Se uno in qualche modo riesce ad avere un certo equilibrio nella vita professionale, famigliare, si aggiusta ma se uno invece trova un lavoro dove i superiori lo trattano male tutto il giorno, sfogando su di lui le loro repressioni o fanno mobbing, diventa terribile andare lavorare o magari ci sono luoghi di lavoro dove colleghi/superiori sono d’accordo per farti soffrire, e fanno di tutto per eliminarti, affinché ti stufi e ti licenzi, tutto questo succede, è vero che c’è la legge anti/mobbing ma non è semplice dimostrarlo. Queste cose sono dannose e lesive per l’immagine di se stessi.
Altro esempio, una mamma di famiglia, preoccupata per i figli e che lavora tutto il giorno, magari si sente confrontata con la suocera perché non ha fatto da mangiare come doveva ai figli, alla lunga usurano queste cose, danneggiano l’immagine, oppure quello che va a lavorare e non porta abbastanza soldi, e la moglie glielo fa notare e magari crescendo anche i figli fanno la stessa cosa, è frustrante tutto questo, ma uno cosa deve fare? Andare a rubare? Il Signore può intervenire e guarire tutte queste ferite.
Ci sono tre problemi all’immagine di sé:
Aver subito una forma di rigetto, essere venuti al mondo contro la volontà dei genitori o quasi e quindi non si è stati desiderati. Magari i genitori desideravano un maschio e non una femmina e non si viene accettati e il padre cerca di farle fare il maschio, questa è una forzatura contro la natura di quella persona. Situazione acuita se si susseguono altri fratelli e sorelle che non subiscono la stessa cosa, e vengono accettati così come sono e possono seguire le loro naturali inclinazioni, così il primogenito ha subito il trattamento di sfavore perché i genitori si aspettavano qualcosa d’altro. Per queste cose, solo la grazia di Dio con il perdono che io decido di dare arriva la guarigione, ed è una grazia arrivarci anche piano piano, allora si è pronti per essere guariti, quando lo si è, il ricordo di quelle cose non recano più dolore, quella è la guarigione emozionale.
Avere costantemente il senso di colpa. Ci sono molti che hanno un’immagine pessima di sé per errori/peccati commessi effettivamente da loro, per es. uno ha cominciato a rubare a 15 anni per emulazione e ha pagato il suo debito, il problema è che il Signore lo può perdonare ma lui non si perdona, ritiene che il cumulo, di errori, misfatti abbiano raggiunto una misura tale che non è più perdonabile, chiaramente vivono malissimo, sono persone che vivono lontane dal Signore e che non conoscono la Sacra Scrittura perché se riflettessero o saprebbero che la Lettera agli Ebrei 10,17 dice: “Non mi ricorderò dei vostri peccati e delle vostre iniquità”; e poi ancora Romani 8,2; San Paolo dice: Non c’è dunque più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù. Poiché la legge dello Spirito che dà vita in Cristo Gesù ti ha liberato dalla legge del peccato e della morte. Vuol dire che una persona, non è che non pecca più, ma che nonostante l’uomo sia ancora un peccatore, viene liberato dalla legge che all’epoca presupponeva la morte a seguito del peccato. Es. il buon ladrone ha commesso una moltitudine di reati e si meritava di essere lì come lui stesso aveva ammesso ma ha confidato in Gesù ed è andato in Paradiso. Se riconosciamo i nostri peccati, il Signore fedele e giusto ci perdonerà i nostri peccati e ci purificherà da ogni colpa. Il problema di coloro che sono schiacciati dai sensi di colpa è che non sanno che se riconoscessero i loro peccati e li consegnassero al Signore, il Signore glieli toglierebbe spiritualmente, fa di quella persona una persona nuova. Già in Ezechiele 33,1; Di’ loro: “Com’è vero ch’io vivo – oracolo del Signore Dio – io non godo della morte dell’empio, ma che l’empio desista dalla sua condotta e viva. Convertitevi dalla vostra condotta perversa”. Se uno dice ho sbagliato fino qui, bè da oggi comincio una vita nuova per il Signore, Gesù ha pagato per me, per la società non è così. Lo Spirito Santo convince di peccato, ti da la nozione che quella cosa è male non è un bene, non è un’accusa ma una convinzione che ti dà.
Ultimo ostacolo ricorrente alla guarigione emozionale è il perfezionismo, voler essere perfetti in tutto, es. a scuola non basta che tu riesca ma devi essere il primo, quando arrivi a casa e dici al papà che hai preso 8, e lui: “Potresti fare ben di più”!. Uno è condannato all’infelicità in questo modo. Il perfezionista cade anche nell’invidia, perché l’altro riesce meglio di sé. Anche gli insegnanti fanno la loro parte, molti di loro trattano l’alunno in base a quello che rende, se è bravo nella sua materia, gli sorridono, sono affabili, sono amichevoli mentre gli altri no. Gli educatori dovrebbero mettere in risalto le qualità interiori, l’atteggiamento, l’approccio al problema e non il risultato. Bisogna elogiare i bambini/ragazzi con l’abbraccio, il bacio, l’incoraggiamento ma sovente c’è il rimbrotto, la ramanzina, l’occhiataccia, uno psicologo ha dichiarato che 99 complimenti pareggiano a mala pena un rimprovero ma quando mai uno riceve 99 complimenti?
Il confronto è sbagliato, la società porta ad una competitività cristianamente sbagliata, ciò che conta è che Dio ci ama davvero senza che uno è di più e l’altro di meno, a nostra volta il Signore vuole che ci amiamo per avere un’immagine buona di noi stessi. In Isaia 43,4 il Signore dice: “Perché tu sei prezioso ai miei occhi, perché sei degno di stima e io ti amo”.
Noi feriamo e siamo a noi volta feriti, c’è solo una soluzione: Cristo, e mediante la sua azione purifica il nostro amore.