Non tutti riescono ad essere sani e felici perché ci sono tante malattie, uno sa che tante cose fanno male, non ci bada, solo quando si hanno scompensi si prende in considerazione che quell’abitudine è da abbondonare, ma fin tanto che l’organismo regge, si va avanti bene, si mangia ciò che si vuole, si fuma, non si riposa, si beve, si fa tutto ciò che si crede di fare. Quando si è giovani, si pensa di essere super man, degli invincibili. Noi siamo piuttosto ostinati, di dura cervice.
Quando diventiamo convinti e motivati, modifichiamo il comportamento, ma molti non fanno più a tempo. Noi non siamo solo corpo, ma anche spirito e anima. Ricordiamo due passi di San Paolo: nella lettera 1° Tessalonicesi 5,23… «Il Dio della pace vi santifichi fino alla perfezione, e tutto quello che è vostro, spirito, anima e corpo, si conservi irreprensibile per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo» e Ebrei 4,12… «Infatti la parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito…».
Se ci si riduce a corpo e mente, non abbiamo una progressione, una vera evoluzione trascendente. Potremmo definirci evoluzionisti purché riconosciamo al Signore che è lui l’autore della vita, non solo della vita ma anche di tutto il resto, quindi se c’è un’evoluzione, questa è pensata, è progettata: non c’è il “Caso”. Non siamo il prodotto di una mera casualità di eventi nella cui successione non vi è ordine intelligente.
C’è dunque un progetto, ma c’è chi interferisce con questo progetto pesantemente. La morte è entrata nel mondo per invidia del diavolo (Sap. 2,24), allora la nostra lotta è contro principati e potestà che sono intorno a noi, sono i demoni, sono creature spirituali. C’è un aspetto della natura che non è tangibile ma esiste.
Lo scienziato ateo crede che la materia organizzandosi in modo più sopraffino riesca a diventare animata e che essa produce una mente e quindi una coscienza ed il cervello è così complesso che ti da la coscienza.
Su queste basi lo scienziato ateo pensa che, quando il corpo muore (e quindi anche il cervello), muore con esso anche la coscienza e invece lo scienziato cristiano crede una cosa molto diversa, ossia che il cervello sia il risultato della coscienza, una coscienza che viene da Dio, chiamiamola spirito, ed è quella che ha organizzato le cose in maniera che io abbia una coscienza, una mente e che attraverso essa io possa interagire sia con il livello materiale sia con quello spirituale. C’è un progetto divino che ha organizzato le cose.
Nella mente ci sono problemi più ancora che nello spirito. Per il corpo sappiamo che quando qualcosa che mangiamo ci fa male, la togliamo di mezzo ma per la mente non siamo così attrezzati. La scienza viene in aiuto… cosa ha scoperto la scienza? I latini dicevano che la mente sana presuppone un corpo sano, e siccome le due cose sono interdipendenti, è vero anche il contrario: quando io penso una cosa bella, che è degna di ammirazione, di lode, stima, che mi eleva, nella mia mente vengono prodotte delle sostanze chimiche, chiamate endorfine che vengono autoprodotte dal nostro organismo, sono sostanze molto potenti, e vengono prodotte in base alle emozioni. Il pensiero può determinare delle emozioni, ma se non sto attento alle emozioni rischio grosso, perché? Es. sono irritabile, quando ho fretta quel semaforo viene rosso quando non deve, oppure un parcheggio che avevi visto viene occupato prima che tu possa arrivarci, tu come lo vivi? Oppure al mattino ti svegli e guardi dalla finestra e c’è una pioggia torrenziale, le emozioni posso essere due, una ti fa esclamare: “Dannazione che tempo infame” (e questa è un’emozione negativa) e l’altra (quella giusta) ti fa tranquillamente dire:… “Dato che piove così devo prendere l’ombrello”. Quindi se io per un non nulla mi irrito, al quarto semaforo sbiello, se vado avanti così sbraito, reagisco male e peggioro man mano, più mi sfogo e più mi arrabbio, perché quell’emozione, nell’ipofisi o dove che sia, produce sostanze che a tutti gli effetti sono equivalenti a droghe, sono decine e decine, chiamate chimicamente peptidi, molecole organiche, che anche in quantità infinitesimali hanno una straordinaria efficacia, vanno nel circolo sanguigno e i loro effetti possono ripercuotersi anche somaticamente. Se uno non è attento alle sue emozioni rischia seriamente di diventarne schiavo e di perpetuarle, perché anche le droghe psicotrope autoprodotte inducono dipendenza. Accade che il corpo velocemente si abitua e ne richiede un’altra dose, di arrabbiatura, di malinconia, di odio, e così l’organismo si assuefà a queste sostanze. La parola di Dio dice: non tramonti il sole sulla vostra ira (Ef 4,26) perché se si instaura una cosa di questo genere è un circolo vizioso, per cui succede che da un pensiero negativo viene fuori un’emozione negativa e da essa viene fuori la chimica con i peptidi che vanno in circolo e da lì viene fuori una situazione per cui il mio pensiero diventa stabilmente negativo, se io sono incarognito con il mondo, mi incattivisco, divento prigioniero della mia chimica negativa, dei miei pensieri ed emozioni che producono un danno tossico e per uscirne devo acquisire una conoscenza e convinzione e una motivazione per smettere, allora mi darò da fare per vigilare sul serio sui miei pensieri per poter controllare le emozioni pericolose.
Noi abbiamo possibilità d’intervento su cosa dobbiamo pensare e cosa non dobbiamo pensare, basta rifarsi a quelli che sono gli insegnamenti di Gesù per quanto riguarda critica, giudizio, preoccupazioni: Luca 6,37 non giudicate e non sarete giudicati, perdonate e vi sarà perdonato (anche lì, il perdono libera un’infinità di sostanze buone, è in grado di ripristinare condizioni di salute gravemente compromesse), Matteo 6,25 …per la vostra vita non affannatevi… Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi per quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, per quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro?
Noi, i pensieri li possiamo cambiare! Ad esempio, oggi piove? Invece di arrabbiarmi, penserò o dirò: lode a te Signore per la pioggia! Rendete grazie in ogni circostanza (1TS 5, 18), le raccomandazioni che Gesù ci ha fatto sono per il nostro bene, non sono astrazioni spirituali.
Il cervello è una risposta ad una coscienza superiore che cerca di esprimersi convenientemente, ecco che abbiamo la responsabilità di decidere di controllare i nostri pensieri e quindi le emozioni perché quest’ultime ci fanno danno. Se le emozioni diventano stati d’animo permanenti possono essere distruttive, però come le fermi? Le fasi sono tre, il pensiero, l’emozione e lo stato d’animo, ossia il sentimento, puoi fermare subito il pensiero, cambialo così non avrai l’emozione negativa, la puoi sostituire con un’emozione positiva, a quel punto non avrai più uno stato d’animo pessimo, non avrai più il sentimento negativo che ti pervade.
La fede produce emozioni e pensieri positivi.