(pro-manoscritto ad uso interno della comunità)

         ASSOCIAZIONE S. VOLTO di GESU’ – R.n.S

    Centro Divina Misericordia

Via Refrancore, 86/6 – TORINO

  

“SPIGOLATURE” 

Borghetto S.Spirito

Esercizi Spirituali

 

INTRODUZIONE

 

“Signore Gesù. Siamo alla tua Presenza e ancora una volta riconosciamo di avere bisogno dei tuoi insegnamenti per poter vivere da discepoli, dando testimonianza nella nostra vita e nel quotidiano.

Lo Spirito Santo ci ispiri per accogliere i Tuoi insegnamenti”   AMEN

 

7 luglio 2003

Dio è amore; la salvezza

 

Noi, figli di Dio, siamo chiamati a lodare il nostro Signore; le lodi non accrescono la Gloria di Dio, ma servono a richiamare su di noi la grazia che ci salva.

La salvezza, infatti, non si raggiunge con la nostra forza e le nostre opere, come ci ripete S.Paolo (Rm.3,23 e segg.), ma è ottenuta dal sacrificio di Cristo per Grazia di Dio Padre, come descritto (Gv.3,16) :

16Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna.

Ora, per lodare adeguatamente Dio, dobbiamo conoscerLo e ciò è possibile dopo un attento esame della Sua Presenza nella nostra storia personale, in ciò che ha fatto e fa, giornalmente, per ognuno di noi.

Se vogliamo vivere cristianamente, dobbiamo affidargli la nostra vita senza riserve: Dio risponde donando l’ispirazione di come agire, specialmente nei momenti in cui dobbiamo decidere una scelta.

Man mano conosceremo così il carattere di Dio nell’esercizio della fede: ecco perché la nostra storia è storia sacra.

Il giusto vivrà mediante la fede. (Rm. 1,17)

Proseguendo questo cammino spirituale, impareremo ad amare di più i fratelli ed a vedere Dio nel volto del prossimo; sentiremo anche la necessità di dare testimonianza della Parola di Dio. Il mondo ha bisogno di testimoni.

In (Sir.36,6) vi è questa preghiera ripresa dagli Apostoli in Atti: 5Rinnova i segni e compi altri prodigi, glorifica la tua mano e il tuo braccio destro.

La Parola di Dio viene a noi e lo Spirito Santo ce la fa capire ed amare. Se noi la mangiamo e la ruminiamo, essa diventerà dolce al nostro cuore; se sarà amara, ci farà riflettere sul nostro comportamento e capiremo se Dio ci vuole correggere. Permettiamo al nostro Papà di essere ripresi da Lui, affinché non permetta a Satana di intervenire.

Ai santi si addice la lode. Noi siamo santi?

Meditiamo e riflettiamo

Il Sangue di Gesù ci salva sempre, ma ad una condizione: che il nostro cuore abbia un atteggiamento umile ed ubbidiente e si riconosca bisognoso della sua Misericordia e del suo Perdono. Allora possiamo dirci santi, cioè separati dal male, e le nostre preghiere, che salgono direttamente al Trono di Dio, nostro Padre, saranno esaudite.

Questa è la condizione perché sia sconfitto il nostro nemico principale, l’orgoglio, cioè il nostro “io”, che è il peccato di Satana.

La tentazione, alla quale possiamo essere esposti come figli di Dio, è l’orgoglio spirituale. Per vincerla dobbiamo riconoscerci peccatori, non giudicare il prossimo, perdonare sempre ed essere convinti che tutti sono migliori di noi.

 

8 luglio 2003

Dio cammina nella nostra storia

 

Abbiamo ricevuto l’Eucarestia e con Gesù riceviamo benedizioni e guarigioni ed il maligno non ha più potere su di noi. La nostra vita diventa allora un rendimento di grazie ed invocando lo Spirito Santo, siamo inseriti nel Corpo di Cristo. Lo Spirito Santo, che vive nei nostri cuori, ci invita a lodare il Signore e mette in noi il desiderio del suo Tempio, luogo a Lui dedicato.

Noi cattolici abbiamo la grande gioia della certezza che sotto le Specie eucaristiche c’è Gesù vivo e vero, e questa certezza ci fa vincere il demone della pigrizia al fine di incontrare il nostro Pastore. Dice il Salmo: 5Perché ti rattristi, anima mia,
perché su di me gemi? Spera in Dio: ancora potrò lodarlo, lui, salvezza del mio volto e mio Dio.
(Sal.43,5)

Anche noi, dopo aver superato la prova, siamo tornati al Tempio. Le lodi della Liturgia, proposte dalla Chiesa, ci invitano a pregare per chi è nell’angoscia ed a intercedere per loro. Il Signore chiede ad ognuno di noi, che siamo nel Tempio, di impegnarci non solo nell’intercessione, ma anche nella testimonianza della nostra vita.

Dio cammina nella nostra storia. Il Salmo 64(65) ci ricorda di lodare il Signore per la creazione; lodarlo per ciò che ci dà, per tutti i frutti del creato. Prendiamo esempio da San Francesco, per lodare Dio per il cibo, per l’acqua e tutto ciò che serve per vivere affinché, con la lode, blocchiamo il maligno che cerca di usare ogni cosa per portare distruzione e morte.

Per mezzo dello Spirito Santo Ti vogliamo ringraziare, Signore, per il passo (1° Tess.5,4-5) nel quale è detto che noi siamo figli della luce. Il disegno di Dio è un cammino nella luce e non nelle tenebre; anche l’ultima superstizione, la morte, non riguarda più noi, in quanto per noi la morte significa incontrare Dio faccia a faccia. La morte è vinta sulla Croce di Gesù e noi siamo nella luce.

Ripetiamo sovente questa preghiera: “Da quelli che ci odiano, salvaci Signore”. Dal Vangelo di oggi (Mt.9,32-34) abbiamo recepito che Gesù aveva il dono di discernimento degli spiriti e poteva comprendere quando una apparente malattia fisica era in realtà la presenza di un dèmone. Gesù lo scacciava ed il muto parlava, il sordo udiva, il cieco vedeva.

Noi non abbiamo questo dono e non siamo in grado di fare una distinzione; però anche se non abbiamo quel carisma, chiediamo in preghiera a Dio di darci l’intuizione per comprendere e poter essere strumenti del Signore nell’aiutare tutti. Dio desidera per noi la salute dell’anima, del corpo e dello spirito.

Padre Beck insisteva sull’importanza di ascoltare con attenzione quanto ci viene raccontato. Se si comprende che i nostri interlocutori sono scivolati nel mondo dell’occulto, è certa la presenza del demonio. Chi ha ereditato spiriti di superstizione deve fare, ogni giorno, l’atto di rinuncia. Poiché ciò che diciamo, avviene, chi va a consultare i maghi sappia che apre la porta del suo cuore a Satana: il Rinnovamento nello Spirito Santona il compito di far capire questo pericolo a tutti.

La Chiesa ha, fra le varie funzioni, anche l’esorcistato. Riconoscere i demoni è un carisma. Poiché la nomina per l’esorcistato può essere data a preti che non ne hanno il carisma, sta a noi pregare lo Spirito Santo. Abbiamo capito anche che l’esorcista ha bisogno di sostegno spirituale ed ecco l’intervento dello Spirito Santo, che suscita in alcuni fedeli il desiderio di pregare per lui e di formare una comunità specializzata per le preghiere mirate, richieste dal Sacerdote.

Un laico che ricevesse dallo Spirito Santo il carisma di scacciare i demoni, deve, per esercitare il carisma, obbedienza al suo Vescovo, quindi umilmente accettare le disposizioni che gli vengono impartite.

 

 

9 luglio 2003

La nostra storia: storia sacra

 

Anche oggi il Signore ci ha permesso di essere qui e di riceverLo, affinché la sua Grazia ci porti all’adorazione, perché Dio Padre cerca adoratori in spirito e verità. In questo momento il suo Corpo diventa parte del nostro corpo ed il suo Sangue Preziosissimo ci rigenera e rigenera tutta l’umanità. Lui, che è perfetto, porterà alla perfezione il nostro corpo.

Il Papa Paolo VI insisteva sull’importanza di fermarci, dopo la comunione, per ringraziare e adorare Dio: è il momento in cui Egli opera con segni, prodigi e miracoli, ci salva e ci guarisce.

Noi lo crediamo

Grazie, Signore, per la tua Presenza, che ha purificato la nostra mente; le nostre labbra, anche esse pure, ci permettono di unirci a tutta la Chiesa per pregare e lodare.

Il Salmo 77(76) mette in evidenza che il far memoria del nostro passato serve per non ripiegarci su noi stessi, ma per cogliere la presenza continua di Dio nella nostra vita, una presenza viva che ci rafforza nella fede e ci fa superare le difficoltà e le malattie del momento.

Per fede noi otteniamo guarigioni, per fede siamo convinti che le persone che incontriamo fanno parte di un disegno e che nulla avviene a caso. Per noi il caso non esiste più. E nel fare memoria del passato ci rendiamo conto che Dio ha usato anche i nostri peccati per portarci alla salvezza. La fede ottiene dal Padre tutto ciò che chiediamo nel nome di Gesù, perché ha la radice nella Parola.

Lodiamo il Signore mettendoci alla scuola di Maria che ci insegna, come nel Magnificat, ad usare la Parola di Dio in base alle Sue promesse.

“Rallegratevi, giusti, nel Signore” Con il Salmo 96(95) ci chiediamo: “Siamo allegri nel Signore?”  Senza esitazioni rispondiamo di “si” , perché siamo giusti, cioè giustificati dal Sangue di Cristo.

Lo Spirito Santo ha suscitato il Rinnovamento nello Spirito, che ha riportato la lode ad un rendimento di grazie motivato dalla Parola di Dio. Ti lodiamo, Signore, perché hai pagato il prezzo del nostro riscatto. Tu intervieni nei momenti difficili e, anche se siamo soli, non abbiamo paura e non ci preoccupiamo perché abbiamo un appoggio potente. Noi crediamo che Dio è nostro Padre e ci ascolta.

Dio cerca intercessori e lo Spirito Santo li sceglie, perché nel carattere di Dio riscontriamo che Egli non fa nulla se non c’è qualcuno che intercede. Infatti leggiamo in Esodo 17,11, che quando Mosè alzava le braccia e intercedeva per la vittoria, gli Amalecitii venivano sconfitti e Mosé continuò fino al punto di farsi sostenere da Aronne e Cur, quando le forze fisiche venivano a mancare: alla sera i nemici  erano sconfitti.

A completamento di quanto meditato oggi, possiamo rileggere (Rm.8,35-37): 35Chi ci separerà dunque dall'amore di Cristo? Forse la tribolazione, l'angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? ….37Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori per virtù di colui che ci ha amati.

 

10 luglio 2003

La vera preghiera sale al trono di Dio

 

Anche oggi , nella Sua bontà, Gesù ci ha giustificati e noi vogliamo iniziare l’incontro con un rendimento di grazie a Dio, perché ha fatto cose grandi per noi: ci ha fatti suoi figli e ci ha donato lo Spirito di verità, il Consolatore. E come figli siamo eredi di tutte le grazie che il Padre vuole elargire.

Oggi Gesù ci invita ad imparare a pregare per poter essere esauditi. Nel Salmo leggiamo questo versetto: “Signore Dio, fino a quando fremerai di sdegno contro le preghiere del tuo popolo?”(Sal.80(79),5.  Molte preghiere non vengono esaudite e lo Spirito Santo ci invita ad imparare da Gesù, che ha fatto poche preghiere, ma significative.

Noi dobbiamo imparare a pregare con i suoi stessi sentimenti ed a rivolgerci al Padre nel Suo nome, dicendo alla fine: “Ti ringrazio, Padre, perché sempre mi ascolti”.

Ogni volta che ci rivolgiamo a Dio, nostro padre, dobbiamo chiederci:

·                    La mia preghiera è in linea con la Parola di Dio?

·                    Sono in grazia i Dio, cioè giustificato dal Sangue di Gesù?

·                    Ho perdonato tutti come faceva Gesù?

·                    Ho benedetto ogni circostanza?

Se le risposte sono tutte affermative. Le preghiere saranno sempre esaudite e potremo dire come Gesù: “….Padre, ti ringrazio che mi hai ascoltato. 42Io sapevo che sempre mi dai ascolto…” (Gv.11,41-42)

A volte noi chiediamo vita lunga per i nostri cari; il Signore ci farà capire, se non sarà così, che ci ha esaudito, perché la persona in questione ha raggiunto la giusta statura per la sua salvezza, in quanto tutte le preghiere sono in funzione della conversione e della salvezza.

Nel Salmo sentiamo un accorato richiamo di Dio: 9Ascolta, popolo mio, ti voglio ammonire; Israele, se tu mi ascoltassi!
10Non ci sia in mezzo a te un altro dio e non prostrarti a un dio straniero. 11Sono io il Signore tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto;
apri la tua bocca, la voglio riempire.
12Ma il mio popolo non ha ascoltato la mia voce, Israele non mi ha obbedito. 13L'ho abbandonato alla durezza del suo cuore, che seguisse il proprio consiglio. 14Se il mio popolo mi ascoltasse, se Israele camminasse per le mie vie! 15Subito piegherei i suoi nemici e contro i suoi avversari porterei la mia mano. Sal.81(80)

Il mondo continua a non ascoltare ed a seguire altri dei, gli idoli di questo mondo (famiglia, denaro, potere, ecc.), perché il mondo è sotto il dominio di Satana e il Signore non può benedirlo. L’umanità va verso la rovina, e Dio non può fare nulla per chi non Lo vuole. I figli di Dio, invece, che mettono il Signore al Primo posto nelle priorità della loro vita, vengono ascoltati ed esauditi.

In Romani 14,17-19 prendiamo atto che il regno di Dio è gia qui in mezzo a noi: è Gesù, e produce giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo. Chi serve Il Cristo in queste cose è ben accetto a Dio ed è stimato dagli uomini. Infatti, molto spesso, persone che noi riteniamo essere atee, rivolgendosi ai figli di Dio affermano: “Beati voi che avete la fede”, e non ci detestano, anzi ci amano.

Satana, che vuole distruggere il Corpo di Cristo (che siamo noi), utilizza gli spiriti religiosi i quali, agendo nei cuori di persone non convertite, provano un desiderio folle di distruggere i figli di Dio (Sapienza 2,12-19). Questi spiriti religiosi si aggirano nell’interno della Chiesa, si presentano come angeli di luce e sono invece sepolcri imbiancati, con il cuore pieno di odio e di invidia. I figli di Dio lodano il Signore per queste circostanze e passano al silenzio.

Gesù, nel Vangelo di Matteo 10,7-15, dà ai suoi discepoli il mandato di predicare il regno dei cieli, di guarire i malati, di risuscitare i morti, purificare i lebbrosi e scacciare i demoni. Per questo motivo noi procediamo con il combattimento spirituale descritto da S.Paolo in Efesini 6, 10-11, per combattere, fra l’altro, i virus ed i batteri che sono prodotti da Satana per la distruzione del genere umano.

N.B. Idoli = mettere al 1° posto, anziché Dio, dei valori effimeri quale famiglia, potere, ricchezza ecc…

 

11 luglio 2003

Il vero culto a Dio

 

Vogliamo innalzare il nostro cuore a Gesù, ringraziarLo per i suoi doni e la sua Presenza, adorarLo e poi invocare lo Spirito Santo. Lo spirito di unità che ci unisce a tutta la Chiesa e con San Benedetto, patrono d’Europa, ci aiuterà a convertire il nostro cuore.

Oggi vogliamo tendere le nostre braccia per chiedere a Dio l’unità dei Cristiani. LodiamoLo, dando voce a tutto il creato per l’opera grandiosa del Signore e uniamoci al canto di Daniele 3,57, che ricorda la salvezza di Azaria, Misaele e Anania dalla fornace ardente: il re Nabucodonosor vedeva una figura in più tra le fiamme ed era un angelo, Gesù con loro, perché Egli è sempre esistito fin dall’inizio dei tempi.

In Romani 12,1-2 S.Paolo ci esorta ad offrire a Dio il nostro corpo, in sacrificio vivente: lo Spirito Santo ci ricorda che noi siamo formati da spirito, anima, corpo e quindi la nostra offerta è un culto spirituale.

Dobbiamo fare un’analisi. Noi siamo staccati dal mondo? Sappiamo rifiutare ciò che a Dio non è gradito? Usando la nostra intelligenza, sappiamo rifiutare ciò che propina il mondo? Con il cammino spirituale i figli di Dio hanno come obbiettivo una rivoluzione della propria mentalità, cioè ragionare non più con la loro mente, ma con quella di Cristo. E’ la chiamata alla santità che tutti ricevono per la misericordia di Dio; non tutti però la recepiscono perché occorre l’aiuto dello Spirito santo.

S.Benedetto mise la regola al suo Ordine Monastico, basandosi sulla Parola di Dio: 1^ Corinzi 13 Inno alla carità, ed il suo motto “Ora et labora” la mette in pratica; non solo, ma santificava il lavoro giornaliero, perché tutto diventa preghiera. La preghiera è sempre lavoro, mentre il lavoro senza preghiera non è preghiera.

Chiediamo l’unità dei popoli nel rispetto del linguaggio, delle tradizioni locali e della cultura di ognuno; chiediamo l’unità nella pluralità; chiediamo, per intercessione di San Benedetto, che questo concetto trasformi la mente dei cristiani di qualsiasi denominazione.

 

 

12 luglio 2003

Il perdono, opera di Dio in noi.

 

Ringraziamo e lodiamo il Padre per suo Figlio Gesù che è venuto nel nostro cuore e che ci accompagna in ogni momento. Diamo lode per il dono che ci è stato fatto e perché abbiamo capito che anche i nostri peccati sono serviti a concorrere al bene dei figli di Dio. Nel riconoscere il nostro peccato ci siamo rivolti al Signore, ci siamo umiliati ed Egli ci ha perdonati. E’ anche la storia di Giuseppe: hanno capito di aver fatto male vendendo il fratello e si sono umiliati davanti a lui. Il perdono fa scaturire le lacrime a Giuseppe, il quale riconosce come la sua attuale posizione altolocata ha avuto origine dal peccato dei suoi fratelli. (Genesi 37,12-28)

Quando lo Spirito Santo scende su di noi, lo percepiamo perché Egli ha fatto, del nostro spirito, il suo tempio. Un corpo solo, un’anima sola, che ci fa sentire in comunione con chi recita giornalmente le lodi, come obbligo del suo stato nella Chiesa, anche se per noi è facoltativo. Ma è cosa buona celebrare anche noi le lodi, specialmente durante gli esercizi spirituali.

In Giovanni 15,5 riconosciamo che senza Gesù non possiamo fare nulla; preghiamo allora il Signore misericordioso, affinché il battito dei nostri cuori sia un inno di lode e di adorazione.

Come si usa il dono della fede?

Prendendo in parola ciò che il Signore ci dice nel Salmo: 15Nella vecchiaia daranno ancora frutti, saranno vegeti e rigogliosi,

Per quale scopo? 16per annunziare quanto è retto il Signore: mia roccia, in lui non c'è ingiustizia. Sal.92(91)

Dio è fedele alle sue promesse e, con la fede, la Parola di Dio si realizza.

 

14Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite. 15Rallegratevi con quelli che sono nella gioia, piangete con quelli che sono nel pianto. 16Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri; non aspirate a cose troppo alte, piegatevi invece a quelle umili. Non fatevi un'idea troppo alta di voi stessi. (Rm.12,14-16) Questa esortazione è la base del nostro comportamento e dell’atteggiamento del cuore: è la disposizione interiore di un figlio di Dio che deve benedire sempre, vincere il male con il bene, rallegrarsi con chi è gioioso, nei momenti in cui il Signore risponde alle preghiere del suo popolo. E mentre la benedizione di Dio scende su di noi, perché noi ci benediciamo a vicenda, lo Spirito Santo ci farà capire quale è la nostra chiamata al servizio del Signore.

 

Domanda: “Siamo preparati a questo compito?” Se la preparazione non è sufficiente, l’anziano del gruppo sarà lieto di poter essere di aiuto a quei fratelli che intendono crescere nel cammino spirituale. Per crescere occorre esercitarsi ogni giorno a ruminare la Parola di Dio (ad esempio: un versetto proclamato nella liturgia giornaliera) e ripeterla sovente, fino a formare un bagaglio spirituale che arricchirà la nostra memoria biblica. Al momento opportuno lo Spirito Santo farà affiorare le parole giuste per pregare o consolare.

Ricordiamoci che siamo tutti sacerdoti in virtù del Battesimo e che non dobbiamo perire per mancanza di conoscenza.

 

 

13 luglio 2003

Perché sei cristiano?

 

Anche oggi siamo presenti all’Eucarestia e confidiamo sempre nel nostro Dio che ci ha mantenuto in vita fino ad oggi per poter stare alla sua Presenza. Grazie, Signore, perché Ti sei fatto incontrare da noi; ora la nostra vita è cambiata e non possiamo vivere senza metterti al primo posto nelle nostre priorità. Se facciamo un’esperienza con Gesù, esperienza vera e non psichica, non è più possibile tralasciare l’Eucarestia giornaliera e qualunque sacrificio viene fatto con gioia, pur di incontrarLo.

La certezza della presenza di Gesù ci fa vivere ogni giorno come un dono, fino a quando ci chiamerà, ma fino ad allora non soltanto Lo dobbiamo amare, ma anche testimoniare. Noi siamo un popolo profetico e, se la nostra vita non dà testimonianza, non siamo credibili. Siamo chiamati alla lode: la lode vuol dire benedire Dio in ogni momento; non imputiamo a Dio il male che è nel mondo, perché il male lo produciamo noi con i nostri peccati. Dio è Santo e il suo Nome è sublime.

Negli incontri di preghiera del Rinnovamento nello Spirito, si precisa che la lode non è una ripetizione meccanica di frasi come “lode a Te”, ma è una preghiera incentrata sulla Parola di Dio e completata con canti appropriati che ci saranno ricordati dallo Spirito santo, perché anche essi sono stati ispirati dalla Parola.

Noi, seguaci di Cristo, siamo chiamati cristiani. Possono farci questa domanda: “Perché sei cristiano?”. Qualcuno risponderà perché va a Messa, oppure perché è stato battezzato; noi rispondiamo invece che abbiamo permesso a Dio di fare qualcosa per noi. La differenza è questa: mentre le altre religioni cercano Dio, noi abbiamo un Dio che è venuto a cercarci singolarmente e vuole salvarci. E’ l’incontro che cambia la nostra vita, che toglie la pietra dal nostro cuore indurito per far scaturire la fede.

 

14 luglio 2003

Progetto di Dio sull’uomo

 

Oggi la Chiesa fa memoria di S.Camillo de’Lellis che, come S.Paolo, è stato direttamente convertito dal Signore. Come soldato di ventura, era stato ferito ad una gamba ed aveva maturato la vocazione francescana, ma la sua domanda non fu accettata per la ferita che stava andando in cancrena. Andato a Roma, dove infieriva la peste, non solo guarì, ma fondò una congregazione al servizio dei malati, che nel tempo diventò un ordine religioso: i camilliani.

Anche in ciascuno di noi c’è una vocazione che Dio realizzerà se ci affidiamo a Lui. L’ultimo versetto del Salmo dice: 6Beato chi trova in te la sua forza… Sal.84(83).

Non è la felicità del mondo ma è la serenità, frutto dell’equilibrio interiore, fra spirito, anima e corpo. Chi confida nel Signore, cammina nella sua Luce e col Salmo ripetiamo: 105Nun. Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino. Sal.119 (118)

 

15 luglio 2003

Gesù è la salvezza per l’umanità

 

Con la lode noi abbiamo la gioia di innalzarci dalla terra per salire al trono di Dio, che è Padre, Figlio e Spirito Santo e diamo a Lui la possibilità di rinnovare il fuoco dello Spirito Santo in noi.

In Isaia 26 il Profeta dona la pace al suo popolo, a tutti quelli che cercano Dio; nel ricevere la presenza di Dio, noi diventiamo sale della terra, il sale della vita.

 2Dio abbia pietà di noi e ci benedica, su di noi faccia splendere il suo volto; 3perché si conosca sulla terra la tua via, fra tutte le genti la tua salvezza. Sal.67 (66) La salvezza è donata a tutta l’umanità, non soltanto ai cristiani, purché rispettino l’impronta di Dio che tutti abbiamo ricevuto, cioè la coscienza.

 

16 luglio 2003

Il Profeta e la profezia R.n.S.

 

La nostra presenza qui, Signore, è dovuta alla Tua continua benedizione e alla cura che hai per ciascuno di noi; Tu sei fedele alle Tue promesse, sei veramente il nostro Papà., Abbà e come Padre effondi su di noi il tuo Spirito.

Oggi la Liturgia ci propone il Salmo 86 (85), la preghiera per chi è nella tribolazione e noi, come parte del Corpo di Cristo, ci sentiamo uniti a chi è nella prova. Il Signore tocchi i loro cuori e li indirizzi a persone che abbiano veramente un cuore di compassione, per consolarli.

39Per voi infatti è la promessa e per i vostri figli e per tutti quelli che sono lontani, quanti ne chiamerà il Signore Dio nostro". (At.2,39). Questo versetto da imparare a memoria, ci ricorda che con la conversione noi abbiamo la salvezza in Cristo Gesù e non saremo salvati soltanto noi, ma anche i nostri figli fino a mille generazioni. Allora non preoccupiamoci in modo morboso dei nostri figli, ma preghiamo sempre per la loro conversione e Dio si occuperà di loro.

30perché i miei occhi han visto la tua salvezza, 31preparata da te davanti a tutti i popoli, (Lc 2,30-31). Il passo di Luca riporta le parole di Simeone alla presentazione di Gesù al Tempio.

Il Signore si rivela ai suoi servi e a chi Lo cerca con cuore sincero, e quindi noi, suoi discepoli, non abbiamo bisogno di consultare maghi, cartomanti e invocare lo spirito dei morti, per ricevere rivelazioni: tutto questo è abominio agli occhi di Dio (Deuteronomio 18,10-13).

Insegnamento sulla profezia . In 1^Corinzi 12, S.Paolo parla ai cristiani dei carismi, doni spirituali per il bene comune, dati dallo Spirito Santo, a chi vuole, come vuole e quando vuole. Fra i vari carismi elencati vi è la profezia. Qualsiasi profezia che ci venga data è impura, perché il profeta riceve il messaggio per intuizione nel suo spirito e deve poi comunicarlo all’assemblea, con sue parole.

Dunque il messaggio non è dettato al profeta, perché Dio lascia piena libertà di espressione; sarà lo Spirito Santo che lo aiuterà a capire, ma il testo verrà pronunciato con parole umane e, come tutto ciò che è umano, non sarà perfetto. C’è invece qualcuno che non rispetta la libertà, ed è Satana, il quale dà messaggi attraverso spiriti guida. Di conseguenza anche la scrittura automatica fa parte dell’opera del diavolo e i libri scritti in questo modo sono rifiutati dalla Chiesa.

Come si fa a riconoscere quando una profezia è veritiera? Basta confrontarla con la Parola di Dio; il messaggio vero non può essere diverso dalla Sacra Scrittura, deve essere in linea con la verità rivelata.

Altro tipo di profezia. Negli incontri di preghiera lo Spirito Santo può dare il carisma dell’apertura della Bibbia, la quale deve essere aperta dopo aver pregato in lingue. Anche per questo caso, se l’argomento non è in linea con la preghiera, è meglio non leggere. Il fratello che ha ricevuto il carisma, pur rendendosi conto che il passo non è da leggere, può avere nel cuore l’urgenza di renderlo noto; questo può significare che Dio vuole dare un messaggio a qualcuno presente, che ne ha bisogno: allora si può leggere. A sua volta, chi guida la preghiera, accetterà questa interruzione con un momento di silenzio, senza correggere il fratello a cui è riconosciuto il carisma.

 

17 luglio 2003

Considerazioni sulla depressione

 

Ti vogliamo ringraziare, Signore, perché ti sei lasciato incontrare nel Rinnovamento nello Spirito; avevamo perso la strada e Tu ci hai indicato il percorso per ritrovare equilibrio tra spirito, anima e corpo. Tu ci hai creati per Te. Lo Spirito Santo che è in noi, comincia ad ardere: è l’amore per la Chiesa ed anche per quelli che vivono come se Dio non esistesse.

Il Salmo 87(86) ci fa ricordare che abbiamo il compito di fare memoria delle persone che ci hanno invitato per la prima volta al gruppo di preghiera del Rinnovamento. Da quel giorno il nostro nome è stato scritto nel grande Libro; da quel giorno è iniziata la nostra storia e, se non ne facciamo memoria, non potremo trasmettere il tesoro che abbiamo in noi. 10Ciascuno viva secondo la grazia ricevuta, mettendola a servizio degli altri, come buoni amministratori di una multiforme grazia di Dio. 11Chi parla, lo faccia come con parole di Dio; … (1^Pietro 4,10-11)

Noi dobbiamo costruire con l’amore, perché è il cammino per la santità: nessuna parola vana, ma esortazioni di perdono e amore. Passeremo invece al silenzio per evitare contrasti, se ci sono persone dissidenti.

 

La depressione. Per amore vogliamo questa mattina prendere atto che molte persone si presentano a noi con la parola depressione, malattia che il neurologo e lo psicologo curano con farmaci antidepressivi, che hanno lo scopo di fare dimenticare.

Molte persone depresse cadono nell’apatia e non sono più in grado di volere.

Per esperienza di anni, abbiamo capito che, in linea di massima, ci sono tre tipi di depressione:

1.                  Mancanza di elementi necessari alle cellule del cervello. Il medico, attraverso analisi del sangue, formula la cura necessaria per sopperire a queste deficienze e il malato riprende volontà ed inizia la guarigione

2.                  Traumi psichici. In questo caso è necessario un gruppo di preghiera per la guarigione delle ferite interiori e quindi per la conversione.

3.                  Insofferenza, causata da oppressione diabolica. La persona è caduta, per ignoranza, nella magia, nell’occulto, nell’evocare i morti e molto spesso è condizionata dalla presenza di un medium, un sensitivo o un ciarlatano. In questo caso, oltre alla conversione, è necessaria la rinuncia ad ogni spirito che lega la persona agli operatori dell’occulto. Poiché spesso questi depressi sono tentati al suicidio, in casi estremi si ricorre all’esorcista.

 

18 luglio 2003

Rinnovatevi nello spirito della vostra mente. I vizi.

 

Vogliamo lodare il Signore perché abbiamo ricevuto Gesù nell’Eucarestia e poiché il Padre cerca adoratori in spirito e verità, vogliamo benedirLo per lo spirito di unità che circola tra noi.

Ricordiamo che circa venti anni fa abbiamo iniziato a pregare affinché si formasse un gruppo del Rinnovamento a Borghetto. Dio, che è il Signore del tempo, l’ha realizzato dopo preghiere perseveranti e insistenti. Vent’anni! Il Signore premia sempre la perseveranza e noi siamo qui in virtù delle preghiere dei nostri antenati e, in parte, anche delle nostre.

Un tempo i canti non erano molti e spesso veniva intonata la lode al nome di Gesù, la preghiera carismatica che realizza, per il dono dello Spirito Santo,la Pentecoste personale. Nel rallegrarci per la nostra Pentecoste, ci sentiamo pronti a pregare.

 

23e dovete rinnovarvi nello spirito della vostra mente 24e rivestire l'uomo nuovo, (Ef.4,23-24) Noi dobbiamo vivere questo versetto e ricordare che Dio attende la nostra collaborazione per operare in noi. Purtroppo noi siamo immersi nella mentalità di questo mondo, che è in mano a Satana e che ha assunto un modo di vivere che non coincide con quanto ci ha insegnato Gesù; di conseguenza dobbiamo convertirci ogni giorno, rivoluzionando la nostra mente con valori diversi dal potere, dal denaro, dagli idoli.

Il potere ci spinge a primeggiare sempre, anche in famiglia, il denaro giustifica qualsiasi mezzo per ottenerlo, gli idoli nascono da un attaccamento esagerato agli affetti ed alle cose. Questa mentalità da correggere con costanza e, se noi lo vogliamo sinceramente, sarà lo Spirito santo ad aiutarci al fine di realizzare l’ultima lezione del seminario: “Trasformazione in Cristo”. Se cadiamo è sufficiente riconoscersi peccatori per ottenere il perdono, facendo nostra la preghiera del pellegrino russo: “Gesù, Figlio del Dio Vivente, abbi pietà di me peccatore”.

19Uno spirito contrito è sacrificio a Dio, un cuore affranto e umiliato, Dio, tu non disprezzi. Salmo 51(50). Da Lui non riceviamo il suo amore nella misure in cui dichiariamo di essere peccatori.

quando sono debole, è allora che sono forte. (2^Cor.12,10). E’ il versetto da ripetere nel momento della prova; con l’abbandono nell’amore di Dio noi attendiamo il suo intervento ed esercitiamo la fede nel credere che Egli sta agendo.

 

I  vizi.

 

Oltre ai sette vizi capitali, vi sono brutte abitudini che provocano la distruzione. Anche questi sono vizi, ad esempio: alcool, droga, fumo, gola, spettacoli televisivi al margine della moralità, ecc… Tutto questo porta all’autodistruzione e quindi c’è il bisogno di essere liberati da questa dipendenza. Per noi presenti possiamo chiedere la liberazione, ora, pregando con tutta la comunità così: “Signore Gesù, sono ai piedi della tua Croce, riconosco il mio peccato, il vizio che mi distrugge e fa del male anche al mio prossimo. Io credo che il mio peccato sia già stato perdonato e Ti chiedo di liberarmi. Grazie Signore”.

 

19 luglio 2003

Maria, madre e modello di vita cristiana

 

Siamo alla tua Presenza, Signore, il nostro cuore ha sete di Te e non possiamo allontanarci, perché Tu sei il nostro respiro; ogni battito del nostro cuore è un inno di lode e di ringraziamento. Tu ci ami e desideri il bene di tutti, Ti fai incontrare da chi Ti cerca con cuore sincero ed aliti il tuo Santo Spirito che ci fa vivere nella pace; lo Spirito Santo che ci mette in comunione con la Santissima Trinità. Beati quelli che ascoltano la Parola di Dio e la vivono ogni giorno: le loro preghiere vanno al trono di Dio e ricevono benedizione e protezione.

3perché in questo consiste l'amore di Dio, nell'osservare i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi. (1^Gv.5,3). Il primo dei comandamenti è: “Amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutte le forze, con tutta la mente e il prossimo tuo come te stesso”

Sforziamoci di osservare la legge dell’amore al fine di giungere ad amarci come ci ha amato Lui.

Abbiamo messo Gesù al primi posto? Vogliamo il bene di tutti? Preghiamo per tutti? Dare la nostra vita agli significa dare il nostro tempo, i nostri pensieri, la nostra volontà di bene, perché quello che diciamo avvenga. L’uomo è la risultanza dei suoi pensieri.

Sapienza 9,1-6: La sapienza è uno dei doni dello Spirito Santo, un dono che dobbiamo chiedere sovente per essere in grado di agire secondo la volontà di Dio. Soffermiamoci su chi ha un carattere impulsivo: la sapienza ci dice di pregare prima di parlare, di frenare la nostra impulsività, di usare prudenza, cioè sottomettere il nostro “io”. E’ una buona disciplina abituarci ogni giorno a frenare la lingua ed a non contestare ciò che, secondo noi, non va. Evitiamo parole vane.

9le nazioni pagane invece glorificano Dio per la sua misericordia, (Rm15,9) Noi siamo quei pagani che usufruiscono della misericordia del Signore: gloria a Lui! Signore, noi chiediamo la sapienza per saperci controllare nelle nostre azioni e con il dono del tuo Spirito riusciremo a convertirci, fin quando avremo raggiunto la giusta statura per essere chiamati da Te. Tu ci salvi e ci liberi, noi confidiamo in Te; la salvezza non è soltanto quella spirituale, ma è anche protezione e guarigione: è l’uomo che vive beato nel Signore.

Le invocazioni odierne che noi facciamo alla fine della liturgia delle ore, ci fanno capire il carattere e la funzione di Maria nella Chiesa. Cerchiamo di uniformarci a Lei, secondo il testo preparato dai Carmelitani, ai quali è stato dato questo compito dopo il Concilio Vaticano II:

·                    Maria è madre e modello di vita cristiana. Nessuno è stato più prudente e silenzioso di Lei. Madre della prudenza ci esorta: “Fate quello che Egli vi dice” cioè Gesù.

·                    Maria è attenta alla Parola di Dio e fedele ancella. Noi meditiamo la parola?

·                    Maria, madre per opera dello Spirito Santo

 

Noi possiamo avere nel cuore la Santissima Trinità?

Sì, chiedendo l’unzione dello Spirito Santo.

Noi cattolici abbiamo la tendenza a dare a Maria dei compiti che non sono suoi, perché è una creatura come noi. Questo diventa motivo di divisione con i fratelli evangelici; preghiamo per l’unità dei cristiani, affinché si appianino questi contrasti.

Per terminare la preghiera di oggi, meditiamo sul passo:

31Risposero: "Credi nel Signore Gesù e sarai salvato tu e la tua famiglia". (At.16,31). Questa esortazione ci ricorda che siamo noi che dobbiamo salvarci; di conseguenza, per la promessa di Dio, anche i nostri figli si salveranno fino a mille generazioni. Questa è la preghiera della fede e questa è la promessa che risponde alla nostra preghiera della fede.

 

20 luglio 2003

Reincarnazione: sei ancora cristiano?

 

Il Rinnovamento nello Spirito ha il compito di insegnare a pregare come ha fatto Gesù con i suoi discepoli, e poiché il Signore ha messo anche nel nostro cuore il desiderio di imparare a pregare, vogliamo ringraziarlo con un canto. Cosa ha fatto per noi Gesù? E’ morto sulla croce ed ha pagato il riscatto per ognuno di noi, ha vinto la morte e lo Spirito Santo, promesso per non lasciarci soli, è sceso nel nostro cuore. Il Rinnovamento nello Spirito ci fa incontrare Gesù e il suo Perdono, ci fa iniziare un cammino di santità e con il battesimo nello Spirito, la nostra vita è rinnovata. Non siamo più i cattolici della domenica e ci impegniamo a non recitare preghiere, ma ad approfondirle per una maggiore conoscenza di Gesù, che ci conduce al Padre.

11Questo Gesù è la pietra che, scartata da voi, costruttori, è diventata testata d'angolo. (At. 4,11) Gesù è la testata d’angolo, è la pietra che rende stabile una costruzione: noi vogliamo essere appoggiati proprio a Lui, perché è la vera, unica forza. La parola di Dio è questa: “Maledetto l’uomo che confida in un altro uomo”. Allora impariamo a pregare. Le nostre preghiere devono essere mirate e possono avere spunto anche nel leggere un Salmo; rileviamo ad esempio un versetto che trova eco in noi, oppure delle parole che danno speranza; ripetiamo con amore le frasi che ci hanno colpito, riconoscendo che il nostro Dio ci parla. Possiamo essere voce di chi non ha voce, che non prega perché non si ricorda del Signore, ma possiamo anche pregare senza parlare: adorare nel silenzio, mentre il nostro cuore palpita d’amore.

In Daniele 3,52-57, Dio ci istruisce: “Benedite, non maledite”. Benedire sempre in ogni occasione, di pericolo, di sofferenza, anche davanti alla morte, perché sappiamo – per fede – che Dio è presente in ogni circostanza e nulla avviene se Lui non lo permette.

Salmo 150. Per pregare come ci insegnano i Salmi, possiamo usare strumenti, danze, movimenti del corpo, capacità nostra per dare gloria e lode al Signore. Lo possiamo ringraziare per la possibilità di muoverci, ed allora le nostre braccia si alzano al cielo e le benedizioni scendono su di noi.

Timoteo è uno dei primi vescovi della Chiesa e S.Paolo lo esorta a ricordare ciò che ha imparato per ripeterlo, e cioè: 8Ricordati che Gesù Cristo, della stirpe di Davide, è risuscitato dai morti, (2^Tim 2,8-11)

Molti cattolici, nel credere nella reincarnazione ed ai vari cicli di vita per la purificazione, pensano di salvarsi da soli, automaticamente. Questo è profondamente sbagliato, ma troppa gente oggi non crede a Gesù, nella sua risurrezione vittoriosa sulla morte, nel dono della salvezza che Egli ha portato a noi gratuitamente. Ricordiamolo a chi è attratto da certe filosofie come la new age. Se non ripetiamo che Gesù è risorto, noi non combattiamo la battaglia contro le eresie che imperversano e cercano di annullare il cristianesimo. Facciamo nostro il grido di Giovanni Paolo II: “L’Europa si sta scristianizzando!”

26Allo stesso modo anche lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente domandare, ma lo Spirito stesso intercede con insistenza per noi, con gemiti inesprimibili; (Rm.8,26). Preghiamo per chi è smarrito e non sa ritrovare il Signore; preghiamo sempre per tutti e Dio, che è Padre Misericordioso, si prende cura di noi.

 

21 luglio 2003

Il battesimo nello Spirito ed i carismi

 

Abbiamo imparato che la preghiera più alta, quella che va al Trono di Dio, è la preghiera di lode per tutto quello che Lui fa ogni giorno a nostro beneficio. Oggi ha permesso a noi di essere qui in salute e vogliamo ringraziarLo.

Nella lettura della S.Messa abbiamo sentito che gli Israeliti, usciti dalla terra d’Egitto con Mosè, recriminavano la loro vita passata per la sicurezza del cibo. Non serve tornare al passato, è inutile; dobbiamo vivere il presente, l’oggi di Dio. Per tutti gli uomini, la vita è un esodo verso l’incontro con il Signore, ed il passato è soltanto memoria per cogliere la presenza di Dio, che cammina nella nostra storia. Questo è il cammino della conversione, perché Egli vuole salvare tutti e quando arriviamo a dire sinceramente: “hai vinto Tu, Signore”, avviene un primo miracolo, che è l’effusione del suo Spirito, che ci battezza.

Ma non siamo già battezzati e cresimati da piccoli? Certo, ma perché questi Sacramenti abbiano efficacia occorre la nostra personale adesione.

Un altro miracolo è il dono della vita nuova, innestata in Cristo, che porterà frutti copiosi.

Infine, nella misura in cui Lo serviremo, lo Spirito Santo darà, nel tempo, i carismi necessari per servirLo meglio.

Dobbiamo cercare un gruppo di preghiera ed una comunità, per avere il sostegno dei fratelli nella fede, altrimenti si rischia di tornare indietro. I carismi si innestano nella natura umana, cioè nelle nostre abitudini, nelle nostre capacità, e Dio le usa e le inserisce nel suo progetto.

Consegniamoci a Lui senza riserve.

8Una cosa però non dovete perdere di vista, carissimi: davanti al Signore un giorno è come mille anni e mille anni come un giorno solo. (2^Pietro 3,8). Dio è fuori dal tempo, ed anche noi, quando trascorriamo alcune ore con i fratelli immersi in preghiera, non ci accorgiamo del passare del tempo.

15Renderò aridi monti e colli, farò seccare tutta la loro erba; trasformerò i fiumi in stagni e gli stagni farò inaridire. 6Farò camminare i ciechi per vie che non conoscono, li guiderò per sentieri sconosciuti; trasformerò davanti a loro le tenebre in luce, i luoghi aspri in pianura.
Tali cose io ho fatto e non cesserò di farle.
( Is.42,15-16) La Parola di Dio si ripete, ma Egli si prende cura dei suoi figli anche durante le calamità naturali. Abbi pietà di tutti noi, Signore; Ti chiediamo perdono non soltanto per noi, ma per i peccati di questa generazione adultera e perversa (Mt.12,39). Ti chiediamo il dono della pioggia, sapendo che per l’intercessione di un solo figlio di Dio, il Signore salverà la città.

Giuditta 8,26-27. Dio corregge chi ama. La nostra riflessione è che senza Gesù non possiamo fare nulla, ma se noi ci convertiamo, non occorre più la correzione; rimane invece la vera Croce, di cui parla Gesù, quella vissuta da Lui. Potremo essere perseguitati , derisi, decimati, ma in ogni momento vedremo la gloria del regno e ci sentiremo onorati di questa croce. La croce non è una malattia che è voluta da Dio; lo sappiamo dal Vangelo che riporta alcune delle guarigioni effettuate da Gesù; la malattia è frutto dei peccati personali e sociali.

Per lodare dobbiamo essere santi. Noi siamo santi?

Si, diciamolo convinti.

Perché siano senza peccati?

No, siamo santi perché davanti al Padre siamo giustificati dal Preziosissimo Sangue di Gesù.

 

 

22 luglio 2003

La donna chiamata ad essere discepola e ad evangelizzare.

 

Oggi, con la Chiesa. Vogliamo fare memoria di una donna: Maria Maddalena la quale, posseduta da molti dèmoni , si era data alla prostituzione. Gesù la incontra, la libera da queste presenze e la fa sua discepola, senza colpevolizzarla per il suo passato.

Egli pone in lei la fiducia più totale ed in lei vede le donne che, convertite nei secoli, seguiranno il Maestro, Rabbonì, divenendone discepole.

E’ a lei che si fa incontrare risorto, nel giardino, quando nelle prime ore del mattino Maria Maddalena si era recata al Sepolcro con gli aromi propri dell’uso funerario di allora.

E’ a lei che viene dato l’incarico del primo annuncio della Risurrezione.

Come donne dobbiamo sentirci onorate di avere ricevuto il compito di trasmettere l’annuncio che Gesù ha vinto la morte. E’ risorto! L’ha vinta anche per tutti noi! Ripetiamolo in famiglia, a figli e nipoti, trasmettiamo l’annuncio con la testimonianza personale e con la preghiera incessante, onde ottenere da Dio benedizione, per diventare discepole nelle condizioni di vita in cui ci troviamo: nubili, vedove, consacrate, ecc.

 

23 luglio 2003

Con Dio faremo cose grandi

 

Vogliamo lodarti, Signore, perché ci hai permesso di essere qui anche oggi; Tu segui i nostri passi e nei momenti difficili, ci aiuti nelle nostre necessità. Ti sei donato a noi nell’Eucarestia e non possiamo fare altro che adorarTi, perché crediamo nella Tua reale Presenza in ognuno di noi. Ci hai dato fratelli e sorelle, ed il cuore è pieno di gioia, perché riconosciamo di non essere autosufficienti e di non poter camminare da soli; se inciampiamo durante il percorso, abbiamo bisogno dell’aiuto dei fratelli. Chi non è convinto di ciò, fa un peccato di superbia.

14Con Dio noi faremo cose grandi ed egli annienterà chi ci opprime. (Sal 108(107),14). Con Dio anche noi facciamo cose grandi; con Lui siamo vittoriosi sul nostro primo nemico che vuole toglierci la fede.

5I ciechi ricuperano la vista, gli storpi camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi riacquistano l'udito, i morti risuscitano, ai poveri è predicata la buona novella, (Mt.11,5). Si, Signore, chiediamo la forza di esercitare i carismi perché, ancora oggi, avvengano segni, prodigi e miracoli.

Attenti ai maghi che promettono ciò che promette la parola di Dio, cioè guarigione e liberazione, poiché Satana agisce con loro; apparentemente può fare queste cose, ma poi chiede il conto. Gli spiriti non fanno niente per noi, vogliono soltanto distruggere i figli di Dio; tutte le persone che operano nel mondo dell’occulto sono vendute al diavolo.

 

Messaggio profetico (confermato da due sorelle).

Gesù afferma: “Confida in Me, abbandonati a Me, e camminerai su vipere scorpioni e draghi. Cammina con Me che ti do la vittoria in ogni circostanza”.

Ti ringraziamo Signore; concedi a noi di rimanere sempre nel tuo Amore, per non essere divisi gli uni dagli altri. Non permettere che per un risentimento qualsiasi non ci sia dialogo, ma soltanto orgoglio che distrugge il Corpo di Gesù nel gruppo. La tentazione di divisione, alla quale devono fare attenzione i responsabili dei gruppi è, ad esempio, la pretesa di voler essere ubbiditi a tutti i costi dai fratelli. Ognuno è libero, e la cieca obbedienza non deve esistere, né essere richiesta.

Riferendoci ancora ai responsabili, diciamo che, se la Chiesa non ha ancora data piena approvazione ad eventuali apparizioni, il responsabile non parteciperà ai viaggi o ai pellegrinaggi, al fine di dare una testimonianza di prudenza, ma non obbligherà nessuno a fare altrettanto.

Nella vita dobbiamo abituarci a fare discernimento, cioè individuare le priorità. Davanti a necessità varie ed a obblighi morali quale la S.Messa domenicale sceglieremo, per dare gloria a Dio, prima i doveri del proprio stato e poi  la Messa domenicale e le attività del gruppo.

Ritengo doveroso fare alcune precisazioni in merito a:

Profezia:

Il profeta è spinto a parlare nel nome del Signore e l’argomento o l’esortazione è incentrato sulla Parola di Dio. Non è profezia se non è in linea con le Scritture.

Insegnamento:

L’insegnamento profetico, invece, passa verso l’intuizione e la Parola di Dio.

 

 

24 luglio 2003

La salvezza, dono del Padre: Gesù.

 

Abbiamo Gesù nel cuore e vogliamo prostrarci davanti a Lui, il nostro Signore, che ci giustifica e ci purifica con il suo Sangue prezioso. Signore, siamo salvati dal tuo Amore e il tuo Sangue continua a lavarci ed a renderci degni di essere alla tua presenza, perché nessuno è degno.

16sapendo tuttavia che l'uomo non è giustificato dalle opere della legge ma soltanto per mezzo della fede in Gesù Cristo, abbiamo creduto anche noi in Gesù Cristo per essere giustificati dalla fede in Cristo e non dalle opere della legge; poiché dalle opere della legge non verrà mai giustificato nessuno". (Gal.2,16). Facciamo conoscere queste parole a tanti cristiani che sono convinti di salvarsi facendo opere buone. No, le buone opere non danno la salvezza, ma costruiscono il corpo di Cristo e lo glorificano. L’unica salvezza è Gesù, e noi siamo giustificati dalla nostra fede in Lui, non dalle opere che compiamo; quindi i cristiani glorificano Dio con le buone opere, ma sono salvati dal Sangue di Gesù.

11Per il tuo nome, Signore, fammi vivere, liberami dall'angoscia, (Sal.143(142),11). L’angoscia è uno stato interiore dell’anima. Abbiamo l’esempio di Gesù nel Getsemani, dove sudò sangue per il forte ed opprimente dolore psichico in vista della sua Passione. L’angoscia profonda, effetto di terrore e paura, gli ha provocato un infarto capillare. Egli ha sudato sangue; chiediamogli, per i suoi meriti, di risparmiarci questa situazione. Gesù era in preghiera e sapeva come sarebbe morto, perché conosceva la profezia di Isaia, ma l’angoscia che Lo aveva assalito, gli dava il terrore che Satana avesse la vittoria e la morte lo cogliesse in quel momento. Ma il Padre mandò un angelo consolatore e si adempì così la profezia della salvezza attraverso la Croce.

46Allora Maria disse: "L'anima mia magnifica il Signore (Lc.1,46). Insieme a Maria anche noi, Signore, Ti magnifichiamo per le cose stupende che hai compiuto nella nostra vita.

11Il Signore si compiace di chi lo teme, di chi spera nella sua grazia. (Sal.147(146),11). Temere il Signore non significa avere paura, ma avere nel cuore il dispiacere di offenderLo e di non ottemperare alla legge dell’Amore che unisce la fede, la speranza e la carità. La speranza è come un bambino che è in mezzo alla fede e alla carità; la speranza è certezza della grazia, del dono della salvezza.

Romani 8,18-21. La creazione aspetta la rivelazione dei figli di Dio e nutre speranza di essere liberata dalla corruzione. Tutta la creazione e la vita contenuta in essa, paga la conseguenza del peccato. Col peccato facciamo male agli altri ed il male si ripercuote anche sulla natura, sugli animali e su tutto il creato. Allora, come figli di Dio, dobbiamo fare combattimento anche per la creazione, contro il male che Satana sta facendo e contro il suo proposito di cercare dei corpi, affinché gli spiriti maligni non abbiano ad impossessarsi degli animali e farne degli indemoniati. La natura geme e soffre le doglie del parto ed aspetta la rivelazione dei figli di Dio.

 

25 luglio 2003

San Giacomo e la Trasfigurazione.

 

Siamo convocati qui con il desiderio di incontrare Gesù; lo abbiamo ricevuto nell’Eucarestia ed il suo Corpo ed il suo Sangue fanno parte di noi.

Oggi la liturgia ci invita a solennizzare la festività di San Giacomo, figlio di Zebedeo, fratello dell’Apostolo Giovanni, nato a Betsaida,, è stato ucciso da Erode. Ha evangelizzato la Spagna, ed è venerato nella basilica di Compostela a lui dedicata.

 

Abbiamo notato che nei giorni festivi le lodi sono sempre le stesse (1^domenica del Salterio). Rivediamole:

7Quando nel mio giaciglio di te mi ricordo e penso a te nelle veglie notturne, 8a te che sei stato il mio aiuto, esulto di gioia all'ombra delle tue ali. (Sal.63(62),7-8). Chi si converte si accorge della presenza di Dio; Egli ci veglia sempre, in distanza e noi lo ringraziamo per la sua Bontà. Gesù ci invita a seguirLo come ha fatto con gli Apostoli.

SeguirLo “subito”  come è stata la loro risposta. Cosa si intende per subito? Si intende decisione immediata del cuore, determinazione della nostra volontà : “voglio seguire Gesù”.

Daniele 3,52-88. Questo è il cantico ricorrente, per farci memoria che il Signore è intervenuto anche per noi in alcune circostanze della vita e, in quei momenti, ci ha salvati come se fossimo stati nella fornace ardente.

22Rispose Gesù: "Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?". Gli dicono: "Lo possiamo". (Mt.20,22). Anche San Giacomo lo ha bevuto per amore del Signore ed ha lasciato, per tutti i fedeli, una lettera inserita nella Sacra Scrittura, che è considerata il vademecum del cristiano. Suggeriamo di leggerla e meditarla, perché fa capire ciò che succede nella vita di un convertito e il perché.

19Così dunque voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, 20edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, e avendo come pietra angolare lo stesso Cristo Gesù. 21In lui ogni costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; 22in lui anche voi insieme con gli altri venite edificati per diventare dimora di Dio per mezzo dello Spirito. (Ef.2,19-22). Anche noi veniamo edificati per formare la costruzione che è il progetto di Dio: diventare figli nel Figlio, abituati dallo Spirito Santo, per formare il Corpo di Cristo, che è la Chiesa.

Cosa chiede a noi il Signore? Essere fedeli e pregare incessantemente secondo la sua Volontà, ed Egli ci darà la sua pace affinché nessuno si senta inutile. Tutti sono chiamati a collaborare alla realizzazione del progetto di Dio, in qualsiasi stato.

Matteo 17,1-8 La Trasfigurazione. Prendiamo atto che nei misteri della Gioia del Santo Rosario, il Papa ha inserito la Trasfigurazione. Con l’incontro di Gesù, anche noi abbiamo fatto questa esperienza; il battesimo nello Spirito è la nostra Trasfigurazione.

Gli spiriti del male cercano di ostacolare i figli di Dio con l’oppressione, perché il progetto di Dio non si realizzi. Chi non crede in Dio non subirà la loro oppressione perché sono del mondo: essi, gli spiriti del male non intervengono se non contro i figli di Dio: l’arma per contrastarli è la preghiera.

 

 

26 luglio 2003

Siamo preparati per essere cristiani?

 

Ringraziamo il Signore ed invochiamoLo con la preghiera del cuore, che è l’invocazione del suo nome: Gesù…Gesù…E poiché non sappiamo pregare e nemmeno ciò che è conveniente chiedere, lo Spirito Santo supplisce con l’intercessione. Lo Spirito Santo è una persona, la terza persona della Santissima Trinità; quando siamo in difficoltà è Lui che interviene e ci soccorre.

Noi sappiamo che la lode non aumenta la gloria di Dio, ma eleva noi e ci porta al suo Trono in comunione con Maria e tutti i Santi; iniziamo allora le nostre lodi per la meditazione giornaliera.

15Nella vecchiaia daranno ancora frutti, saranno vegeti e rigogliosi, 16per annunziare quanto è retto il Signore: (Sal.92(91,15-16). Tutti noi anziani vogliamo ringraziare il Signore, perché le cellule del cervello sono funzionanti, perché i nostri pensieri volgono al bene di tutti, perché possiamo far memoria della nostra storia, sotto gli occhi di Dio. I pensieri per la nostra gloria, il nostro potere ed il nostro denaro non ci interessano più, perché lo spirito della nostra mente è stato rinnovato. Ed ecco due anziani ricordati nel Nuovo Testamento, la Profetessa Anna e Simeone, due laici timorati di Dio, che prestavano servizio al Tempio e che hanno avuto, in vecchiaia, la gioia di vedere Gesù; la Salvezza.

 24Vi prenderò dalle genti, vi radunerò da ogni terra e vi condurrò sul vostro suolo. 25Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati; io vi purificherò da tutte le vostre sozzure e da tutti i vostri idoli; 26vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo, toglierò da voi il cuore di pietra e vi darò un cuore di carne. 27Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo i miei statuti e vi farò osservare e mettere in pratica le mie leggi. 28Abiterete nella terra che io diedi ai vostri padri; voi sarete il mio popolo e io sarò il vostro Dio. (Ez.36,24-28) La profezia si realizza oggi per chi cerca Dio con cuore sincero e lo Spirito Santo ci donerà lo spirito di preghiera.

Salmo 8: “Grandezza del Signore e dignità dell’uomo”. Tutto è sottomesso ai piedi del Signore Gesù, costituito Capo della Chiesa.

La Chiesa non è la gerarchia e molti sono coloro che la criticano, ma la Chiesa siamo noi e, giudicandola, giudichiamo noi stessi.

Preghiamo piuttosto per i Sacerdoti, anche loro peccatori ed esposti al male del mondo. Non diamo mai giudizi perché non possiamo giudicare il cuore di nessuno; non è la Chiesa che pecca, ma il singolo.

13E poi, secondo la sua promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova, nei quali avrà stabile dimora la giustizia. 14Perciò, carissimi, nell'attesa di questi eventi, cercate d'essere senza macchia e irreprensibili davanti a Dio, in pace. (2^Pietro 3,13-14). Noi attendiamo il giorno in cui vedremo Dio faccia a faccia. Egli è Misericordioso e Paziente, perché vuole salvarci tutti e il Figlio suo Gesù si è fatto giustizia per noi e ci ha riscattati; sulla Croce Egli ha pagato per tutta l’umanità con le parole: “Tutto è compiuto”. Al suo Sacrificio non manca nulla. Attendiamo fiduciosi anche noi cieli e terra nuova.

8Het. L'angelo del Signore si accampa attorno a quelli che lo temono e li salva. (Sal.34(33),8). Dobbiamo avere paura? Noi non dobbiamo temere, ma avere fede nel soccorso di Dio attraverso i suoi Angeli.

Siamo preparati per essere cristiani?

L’ignoranza della Parola di Dio è ignoranza di Dio.

Canto 106: La cosa più importante è conoscere Te.

 

27 luglio 2003

Benedite e non maledite.

 

Vogliamo riconoscere, o Dio, che tutto ciò che noi abbiamo è dono Tuo, come il grande dono della vita, e ci uniamo alla Chiesa per adorarTi e ringraziarTi. Invochiamo pure lo Spirito Santo perché sia Lui a guidare la preghiera che ci porta salute allo spirito, all’anima ed al corpo.

2O Dio, tu sei il mio Dio, all'aurora ti cerco, di te ha sete l'anima mia, a te anela la mia carne, come terra deserta, arida, senz'acqua. (Sal.63(62),2). La nostra anima ha sete di Te, Signore, e la vita non ha valore se non Ti incontriamo; Ti loda la nostra bocca e Ti canta la voce piena di gioia.

Come facciamo ad essere nella gioia nei momenti difficili?

Non è la gioia terrena, ma la gioia frutto dello Spirito santo. Noi viviamo nello Spirito; il mondo non ci interessa perché non apparteniamo più a questo mondo, ma siamo innestati nella vite, che è Cristo; pur piangendo umanamente per un lutto, la gioia che vive in noi nessuno ce la può togliere. Non agli uomini, ma a Dio tutto è possibile.

14Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite. (Rm.12,14). Benedite Dio, questa è la lode in ogni circostanza, ed Egli, che è presente sempre, interverrà come meglio crede.

Salmo 149. Noi dichiariamo che Tu sei il nostro Re ed attendiamo di essere benedetti da Te; come figli ci hai insegnato la condivisione di vita, per essere figli dell’Unico Padre.

Apocalisse 7,10-12. La salvezza appartiene al nostro Dio. Il canto che abbiamo fatto ripete esattamente la preghiera tratta dall’Apocalisse: “Anche noi ci prostriamo davanti al tuo Trono; Tu conosci i nostri nomi e quando consegniamo la nostra vita vengono scritti in cielo. Alleluia”

Siamo salvati per fede nel nome che è al di sopra di ogni altro nome e questo annuncio di salvezza deve essere trasmesso, come nostro compito, in forme diverse, al fine di far conoscere il Padre attraverso Gesù.

 

Anche se gli esercizi spirituali, con oggi, sono terminati, la nostra evangelizzazione prosegue.

Il Signore ci benedica, ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna.

 

Amen.