(Tarcisio Mezzetti – Lozio – luglio 1987)
Avrete notato come, dopo l’Effusione dello Spirito Santo, i tre
insegnamenti che seguono sono in salita.
Prima c’era una lunga discesa verso la Purificazione, poi c’era la
gioia della pianura e adesso c’è la difficoltà del salire, perché sono
tre insegnamenti che condizioneranno tutta la nostra vita futura da adesso
in poi.
Qualcuno mi ha chiesto: ma come si fa a guarire conoscendo la volontà di
Dio? Ho sentito l’insegnamento, ma non ho capito.
Noi sappiamo che la nostra vita futura non sarà una vita fatta
soltanto di gioie, sarà fatta di gioie e anche di dolori. Però, se noi
avremo la pace di Gesù, allora noi affronteremo il nostro futuro da
guariti; non avremo paura del futuro perché sapremo che cosa ci aspetta.
Se una donna dovesse soffrire quello che soffre nel parto, senza dare
alla luce nessun bambino, quelle sofferenze sarebbero insopportabili, ma il
pensiero che nella sofferenza c’è la nascita di un bambino già amato,
permette alla donna di sopportare quelle sofferenze molto più facilmente,
e, a meno che non vi siano situazioni drammatiche, un parto non è un
avvenimento che viene ricordato come un grande trauma. Dopo la nascita del
bambino, la donna dimentica le sofferenze subite, perché c’è una
ragione. Se noi dobbiamo salire la croce, questa croce ci spaventa, ma se
sappiamo che il salire questa croce porta salvezza, noi affrontiamo anche la
croce.
La guarigione sta nel fatto che siamo capaci di vivere le cose che stanno
per venire, senza essere terrorizzati. Quindi, dopo avere capito che il Signore
ci dona la comunità perché ci aiuti a guarire, dopo aver capito che nel
voler fare la volontà di Dio, anche se ci sono difficoltà in mezzo, noi l’affrontiamo
con gioia perché sappiamo che siamo coperti dall’amore del Padre,
adesso facciamo il passo finale: SCEGLIERE.
Tutta la nostra persona prospera quando noi scegliamo fra le cose che la
vita ci presenta.
Sapete chi è meno soggetto ai raffreddori? Sembra strano, ma studi
dimostrano che, mentre sono in luna di miele, gli sposi quasi mai sono
soggetti al raffreddore, perché la loro immunità è accresciuta dal fatto
che essi dicono "si" ad ogni aspetto della vita che sta davanti a
loro. Non è solo il "si" detto davanti al Sacerdote e basta,
dicono "si" a quello che verrà.
Allo stesso modo, il giorno in cui si verificano il maggior numero di
attacchi cardiaci, non è il venerdì, quando c’è il massimo della fatica
dopo una settimana di fatiche, ma il lunedì, quando non stiamo progettando
la scelta da fare per il resto della settimana, perché abbiamo cominciato
le settimana senza avere le idee chiare su quello che dovremo fare ed è
più facile l’attacco.
Scegliere gli eventi e le persone durante la vita può arrecare salute,
rifiutare di scegliere produce malattia.
Di recente, racconta Padre Matt Linn, Anna, una nostra amica, mi rivelò
come il fatto di scegliere suo padre, le arrecò salute dopo tanti anni di
depressione.
Ella sapeva che la sua depressione era iniziata anni prima, quando suo
padre aveva ridotto in povertà la famiglia, consumando tutti i suoi
guadagni per bere. Sapeva anche che la sua depressione era derivata da una
incapacità a perdonare suo padre che nel frattempo era deceduto.
Tuttavia ella si trovava nella incapacità di capire come suo padre
avesse potuto fare una tale cosa, e così non riusciva a perdonarlo.
Alla fine ella si accorse che la sua depressione e la sua incapacità a
cambiare sé stessa, erano esattamente le cose che aveva provato suo padre e
che lo avevano spinto a darsi all’alcol e a ferire la propria famiglia,
contro la sua volontà. Nel momento in cui poté sperimentare il mondo di
suo padre, Anna fu in grado di perdonarlo e di sceglierlo di nuovo
come quel padre che Dio aveva scelto per lei.
La guarigione della depressione di Anna, quando ella scelse suo padre,
non avrebbe sorpreso Francesco di Assisi, il quale riteneva che una tale
scelta arrecasse perfetta letizia.
La perfetta letizia è quando noi scegliamo di essere con Gesù.
San Paolo dice che le sue sofferenze sono quelle che ancora mancano alle
sofferenze di Cristo.
Per Francesco, il desiderio di essere trattato come Gesù, e di dare in
cambio l’amore di Cristo, non era il desiderio di un masochista che amava
le afflizioni, poiché Francesco amava una Persona, non amava i dolori.
Scegliere di essere trattato come Gesù, per lui, arrecava perfetta letizia.
Per questo Francesco era convinto che una ferita avesse il potere non di
distruggere, ma di portare gioia perfetta a quella persona che, insieme a
Gesù, sceglieva di amare, nel momento stesso in cui avvertiva la ferita.
Scegliere di accettare la ferita con Gesù, sarebbe masochismo se noi,
come Gesù, non cercassimo anche il male che può essere cambiato.
Dobbiamo scegliere solo ciò che Dio ha scelto.
Nella sua agonia Gesù non fu masochista: Egli chiese al Padre di
cambiare tutto ciò che poteva essere cambiato, ma allo stesso tempo Gli
chiese di aiutarLo a scegliere ciò che non poteva essere cambiato (Lc
22,42).
Pregare una simile preghiera come Gesù può aiutare qualcuno come Anna a
scegliere ciò che non può essere cambiato, come nel suo caso, suo padre
che era alcolizzato e defunto, e che lei non poteva cambiare.
Ma un’altra persona che prega la stessa preghiera con Gesù, potrebbe
essere aiutata ad affrontare e a lottare con un alcolizzato, il cui vizio
non deve essere accettato, ma piuttosto: cambiato.
In entrambi i casi, essere trattati come Gesù e in cambio dare amore,
significa amare l’alcolista in tutti i casi, sia che questi cambi sia che
non cambi.
Come Gesù. noi dobbiamo odiare il peccato, pregando ed operando ai fini
di un cambiamento, mentre allo stesso tempo dobbiamo scegliere di amare il
peccatore.
Ma forse la più grande sfida, nella scelta, non verrà dallo scegliere
la persona che ci ha ferito o ci ferirà di più, ma piuttosto dalla scelta
dell’attualità del momento presente, cioè: scegliere questo momento.
L’uomo continuamente ricorda le angosce del passato, teme le angosce
future, e vive continuamente nei due stati dove non c’è: nel passato dove
non c’è più, nel futuro dove non c’è ancora.
La guarigione sta nel vivere il momento presente, ed accettare anche la
durezza del momento presente, insieme con Gesù.
Racconta Padre Dennis Linn: recentemente abbiamo conosciuto un Sacerdote
che, agendo a favore dei diritti umani, è stato minacciato di essere
arrestato. Quando gli chiedemmo come si stesse preparandosi per l’inevitabile
reclusione disse: "Io scelgo ogni ora della mia vita, quando vado a
pranzo o al lavoro, scelgo le persone con cui vado a mangiare o sto per
lavorare insieme. Quando prego, scelgo di pregare". Nel momento in cui
sceglie il momento presente, dentro questo Sacerdote si viene a creare la
capacità di scegliere un futuro incerto.
Cosa significa per me : scegliere il momento presente?
Dice padre Matt Linn: innanzitutto per me significa scegliere quegli
aspetti di me che non possono essere cambiati: la mia statura, il mio
quoziente di intelligenza, un corpo avanti con l’età, un male congenito
alle ossa. Posso scegliere di essere di bassa statura e di confidare in
Gesù anziché confidare nella mia statura per convincere un altro.
Ma oltre a scegliere quelle cose di me che non possono essere mutate,
scegliere il momento presente significa scegliere quei momenti in cui io
dico: "desidererei che questo fosse differente, o che questo fosse
finito…" Posso scegliere una doccia fredda? I piatti lasciati sporchi
da una persona insensibile? Il cibo servito freddo durante un pasto? Il
cattivo tempo? La telefonata che disturba o interrompe? O, infine, qualsiasi
cosa che desidererei non accadesse?
Foerse ognuno di questi fatti inaridiscono la mia vita, mentre io cerco
di essere Dio e di programmare il giorno senza alcun contrasto, come
facciamo noi sempre.
Noi programmiamo un giorno, come se fossimo Dio, e non sappiamo se saremo
vivi la sera!
Qualcuno di voi già si chiede cosa farà domani: ma non è importante
cosa farete domani, ma che oggi vivete oggi e che domani vivete domani,
perché il Signore sarà con voi oggi, domani e dopodomani e sempre.
Posso trovare ragioni per scegliere ciascuno di questi momenti, così
come scegliere di ascoltare una persona noiosa, perché ha bisogno di amore,
ed io ho bisogno di crescere nella mia capacità di amare senza ricompensa.
So scegliere i momenti in cui non riesco a scrivere o a pregare e in tali
momenti mi deprimo sempre di più e divento così sempre più incapace di
scrivere o di pregare, sono capace di sceglierlo questo momento?
Spesso mi accorgo che non voglio scrivere o non voglio pregare perché
non voglio farlo, preferirei fare qualche altra cosa, ma se mi rendo conto
di perché non ho voglia di scrivere o di pregare, allora invece io riesco a
farlo.
Scegliere il presente sostituisce l’energia bruciata, con energia
ancora da consumare.
Ma qualche volta scegliere il presente mi mette in una situazione
difficile perché io sceglierò il presente e scoprirò che sono ancora
consumato, cioè che non ho più l’energia. Posso allora scegliere di
provare le mie sensazioni attuali, che non desidero, ed ascoltare ciò che
questa sensazioni vogliono da me. Posso sentire un corpo stanco che chiede
riposo, una mente pigra che ha bisogno di esercizio mentale o fisico. Posso
sentire i miei impulsi sessuali istintivi, conditi di fantasie che rivelano
i miei desideri sepolti, le paure che si agitano come ombre dentro di me.
Oppure posso sentire un’ira acuta che rivela conflitti e necessità di
cambiamenti.
Quando io scelgo di ascoltare i miei desideri, piuttosto che di aver
paura dei miei desideri, io scelgo di udire i loro messaggi che chiedono
maggiore vita, nel momento stesso in cui io scelgo la morte.
In ogni momento, come il Sacerdote che agiva per i diritti umani,
dobbiamo confrontarci con questa scelta come è scritto nel Deuteronomio 30
versetto 19: "scegli la vita o la morte".
La morte e la consunzione derivano dal desiderio che quello che sto
facendo fosse finito, cioè fosse già passato, non ci fosse più.
La vita e la salute dal riconoscere che ciò che io desidererei che fosse
già finito, può invece essere scelto da me volontariamente, per arrecare
dentro di me perfetta letizia.
Chiudete gli occhi e facciamo l’ultimo esercizio.
Se lo farete bene, avrete tanta vita dentro.
Riflettete su una situazione della vostra vita che non sembra cambiare,
ed in cui trovate difficile fare la scelta.
Dite al Padre tutte le cose che vi piacerebbe che fossero cambiate, che
non esistessero nella vostra vita.
Adesso ascoltiamo, in preghiera, questa parola dal Vangelo di Luca: