LA VIA DEL
SILENZIO
(dalle intuizioni di p. A. Gentili,
barnabita)
Il silenzio si presenta come via maestra
dell'incontro con Dio e con gli altri, per un’unificazione interiore.
Consacrati ad esso.
Perché entrare frettolosamente alla
presenza del Signore?
Siediti tranquillo ed indisturbato.
Deposita tutto quello che si agita in te. Prendi garbatamente le distanze da
ogni rumore che ti giunge dall'esterno. Non reagire indispettito, ma sentiti
all'opposto sollecitato a un più intenso raccoglimento. Poniti in silenzio
davanti a Dio. Egli merita tutto di te: il tuo corpo, la tua mente, la tua
libertà, il tuo cuore.
All’inizio il silenzio ti sembrerà più
assordante dei rumori, poiché l'incessante accavallarsi dei pensieri e il
tumultuare dei sentimenti ti agiteranno come un vento turbinoso, un
implacabile terremoto, un fuoco devastatore. Ti sentirai come una barca
agitata dalla tempesta.
Come Cristo in piena bufera, dì: "Taci!" (Mc
4,39). O meglio ascoltalo dalla sua viva voce, forte e potente, a cui tutto
obbedisce:
"TACI", ad ogni sintomo che ti disturba sul
piano fisico: la posizione, la stanchezza, la tensione, l’agitazione, la
sofferenza.
"TACI", alle inquietudini del tuo mondo
emotivo: ansia, paura, tristezza, rancore, disappunto, rimorso.
"TACI", ai pensieri scomposti che ti
rituffano nel passato o ti proiettano illusoriamente nel futuro: attese,
problemi, incertezze.
"TACI" agli aneliti interiori che non ti
conducono a Dio.
"Taci, taci, taci".
Persevera per alcuni minuti, a dispetto
delle difficoltà, finché non torni la calma sul tuo mare. Senti che il
silenzio si impadronisce di te, ti avvolge, lentamente, secondo dopo
secondo, con delicatezza e forza.
Ora finalmente IL SILENZIO COMINCIA A
PARLARTI.
Registra i suoi primi messaggi e fissali
nel fondo del cuore. Rivelano te a te stesso. Ti rendono familiare Dio. Ti
immergono nel mistero delle cose. Ti riconciliano con la vita. Ti mostrano
la profondità del fratello.
Ora Dio ti può parlare. Ogni persona, ogni
cosa, te stesso diventano parola, messaggio. Ora ogni realtà del tuo mondo
può rientrare nella preghiera, per essere oggetto di colloquio col tuo
Signore.
Non temere di ripetere l'esercizio ogni
giorno. L'abitudine lo rende familiare, ma non lo priva d'efficacia, se
nasce da un'esigenza radicata nel tuo essere, com'è per il cibo e per il
sonno. Se a questo punto vuoi dedicarti all’orazione personale o liturgica,
alla lettura della Parola, alla riflessione sulla realtà troverai risonanze
inattese e profondità sinora irraggiungibili. Si sono dilatati gli spazi del
cuore e la tua vita cambia ritmo e si fa sempre più rispettosa del "sacro
silenzio"...